Cronaca

Genova, notte da clochard per condannare l’aggressione ai senzatetto e dire no alla violenza

Genova. Una notte da clochard, a dormire in sacco a pelo, sdraiati su un cartone, per essere solidali con chi vive per strada e condannare l’aggressione a quattro senza fissa dimora avvenuta alcuni giorni fa nel centro di Genova. E’ l’iniziativa ‘Io è te’, lanciata da Mario Benvenuto, docente all’Accademia di Belle arti.

Una cinquantina quelli che hanno risposto all’appello e che si sono radunati nella centralissima Galleria Mazzini, a due passi da dove alcuni giorni fa quattro clochard sono stati presi a sprangate.

C’è chi ha portato la chitarra, chi un libro, chi la bandiera della pace, o la tenda, o il suo cane. E c’è anche chi si portato il ricordo di don Andrea Gallo, il prete degli ultimi. “Se don Andrea fosse ancora vivo sarebbe stato qui con noi”, ha detto un partecipante all’iniziativa a cui hanno aderito varie associazioni tra cui l’Arci.

Le istituzioni sono state rappresentate dall’assessore comunale al sociale, Emanuela Fracassi, che non ha dormito in galleria, ma è passata per sostenere l’iniziativa. “Vivere una notte da clochard è utile per far capire che chi vive per strada è una persona normale”.

La manifestazione ha preso vita mentre in un locale vicino si consumava una parte della movida genovese con le note della disco music che hanno riempito la Galleria. Vite diverse, come quelle di quattro clochard, veri, che avvolti tra coperte uno vicino all’altro sfidavano il freddo della notte per nulla incuriositi dalla musica e dalla solidarietà.

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