Liguria. Si svolgerà oggi alle ore 14.00 presso il Centro di Solidarietà di Genova la prima riunione del Coordinamento regionale della campagna “Mettiamoci in gioco”. Un’iniziativa promossa da ANCI Liguria per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui rischi del gioco d’azzardo e per elaborare proposte concrete per regolare il settore.
Sono gli amministratori – come i tanti soggetti che sul territorio si occupano di emarginazione, dipendenza, povertà – i primi testimoni dell’enorme sviluppo che questo fenomeno ha avuto negli ultimi anni, con conseguenze economiche e sanitarie che incidono profondamente sulla realtà sociale delle comunità. Per questo una delle prime proposte della campagna “Mettiamoci in gioco” è dare ai Sindaci un reale potere di controllo sul territorio.
“I Comuni attualmente sono impotenti di fronte al dilagare di un fenomeno che, dati alla mano, si sta trasformando in una patologia di massa” afferma Pierluigi Vinai segretario di ANCI Liguria, “eppure ne subiscono i costi sociali. Il gioco d’azzardo porta povertà, esclusione sociale, ricorso all’usura, dipendenze, depressione, a cui il Comune, con le poche risorse a disposizione, cerca di rispondere con azioni di controllo, prevenzione e supporto sociale, ma non basta”.
I numeri sono impressionanti: la spesa pro capite per il gioco è stimata in oltre 1.700 euro all’anno e a giocare sono soprattutto gli indigenti (47%) e gli appartenenti ai ceti medio-bassi (56%) con ricadute economiche disastrose per migliaia di famiglie.
Un allarme confermato anche dalla Federazione italiana degli operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle dipendenze secondo cui nel 2013 è aumentato dell’80% il numero dei giocatori d’azzardo che hanno chiesto aiuto, il più delle volte spinti da familiari esasperati. Come se non bastasse in gioco d’azzardo risulta sempre più diffuso anche tra i giovani: secondo uno studio della Società Italiana di Alcologia nella nostra regione il 22% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni è a rischio patologia e l’11% è già patologico.
Non meno significativi sono i dati relativi ai costi sociali: secondo il CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo) i costi sociali causati in Italia dai giocatori d’azzardo patologici sono stimabili in 5,5/6,6 miliardi ogni anno composti da costi sanitari diretti e indiretti e costi relativi alla perdita di qualità della vita.
Per affrontare in modo tempestivo ed efficace il problema i promotori della campagna “Mettiamoci in gioco” hanno elaborato una serie di proposte che saranno discusse nel corso dell’incontro di oggi, tra cui: Inserire il gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale; vincolare l’1% del fatturato annuo dei giochi d’azzardo al finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza, cura e ricerca relative al gioco d’azzardo patologico; regolamentare in maniera più stringente la pubblicità che riguarda il gioco d’azzardo; vincolare l’esercizio delle concessioni al rispetto del codice di autoregolamentazione pubblicitaria adottato dalla Federazione Sistema Gioco Italia, stabilendo al contempo una Authority di controllo esterna; stabilire una moratoria sull’introduzione di nuovi giochi.
“E’ necessario unire le forze – conclude Vinai – per fare sentire forte la voce di amministrazioni e associazioni e per dire chiaramente che il gettito fiscale che deriva dal gioco d’azzardo non potrà mai coprire gli enormi costi sociali che genera”.