L’Ufficio federale delle comunicazioni elvetico (UFCOM), ente che si occupa delle questioni relative alle telecomunicazioni, alla radiodiffusione e ai servizi postali, ha diramato un comunicato con cui mette in guardia i cittadini svizzeri circa il pericolo di intercettazioni a cui sono esposti gli utenti della telefonia mobile.
Raccomandazioni sono pubblicate sul sito www.bakom.admin.ch in una newsletter intitolata “Telefonia mobile: il pericolo di intercettazioni è reale?” Le tecnologie UMTS e LTE sono considerate sicure. Malgrado le falle di quella GSM, l’intercettazione delle telefonate era però difficile da attuare: ora però la situazione è cambiata, avverte Leo Lehmann, della Divisione Servizi di telecomunicazione, autore dell’articolo.
Il principale fatto nuovo è che i software di intercettazione e i manuali di decriptaggio sono scaricabili da internet.
“L’intercettazione illegale delle telefonate ad opera di terzi non autorizzati non si può pertanto escludere categoricamente”.
Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una questione alquanto sottovalutata in Italia, stato nel quale la diffusione di telefonini, smartphone e tablet, ha raggiunto livelli elevatissimi tra tutte le fasce della popolazione.
Sembra, infatti, che nonostante i recenti scandali sulle intercettazioni illegali di massa da parte delle autorità di sicurezza statunitense, che in altre nazioni hanno comportato una sollevazione di massa dell’opinione pubblica e reazioni da parte delle istituzioni, il Nostro Paese sia immune dalla considerazione che le nuove tecnologie, se da una parte ci consentono di rimanere collegati col mondo, dall’altra impongono una seria riflessione sui rischi per la nostra privacy costantemente messa alla berlina di qualsiasi malintenzionato dotato di particolari conoscenze informatiche.