Genova. Profondo rosso per il teatro Carlo Felice di Genova. Mentre continuano le trattative tra sovrintendenza e sindacati, i conti preoccupano sempre più. Gli ultimi dati emersi parlano di una esposizione debitoria nei confronti dell’Inps di circa cinque milioni perché dall’estate scorsa il Teatro non avrebbe versato i contributi per salvaguardare gli stipendi dei dipendenti. Per legge l’Inps dovrà essere il primo creditore ad essere pagato, il che significa che quando arriverà la tanto attesa tranche del Fus (circa sette milioni) almeno cinque saranno immediatamente dirottati all’Ente previdenziale.
Anche l’Enpals vanta un credito di circa due milioni e mezzo che sono stati rateizzati, mentre la Siram, ditta che garantisce la manutenzione del Torrione e che ha i dipendenti in cassa integrazione vanta un credito di oltre un milione e mezzo e rischia il crollo. In più ci sono gli artisti, che da mesi rimangono in attesa di essere pagati.
Tutto mentre un accordo tra le parti sembra ancora lontano: “Non c’è una bozza di programma, si cerca un accordo politico, ma la situazione – ha commentato la Cgil – è sempre più difficile”.