Genova. La scadenza è il 7 febbraio, meno di un mese. Senza novità da parte delle province di La Spezia ed Imperia entro quella data, il progetto di riorganizzazione del trasporto pubblico locale in Liguria potrebbe fallire. Inutile parlare delle conseguenze, con aziende di trasporto in gravi difficoltà che toccano con mano il rischio del fallimento.
In Liguria, secondo la legge approvata pochi mesi fa dal Consiglio regionale, entrerà in funzione dal 2015 un’agenzia regionale che avrà il compito di sovrintendere alla gestione del trasporto pubblico in tutta la Regione di cui dovranno far parte, all’atto della costituzione, Regione Liguria, le quattro province e i quattro comuni capoluogo consentendo di gestire il servizio su tutto il territorio regionale.
Il problemna è proprio questo: senza le province l’agenzia non parte e ad oggi manca ancora l’assenso di La Spezia ed Imperia. A rimarcarlo è stato oggi il presidente delle Regione Liguria Burlando: “L’agenzia – ha speigato – deve partire il 7 febbraio: hanno aderito tutti i comuni capoluogo, le province di Genova e quella di Savona, mancano La Spezia e Imperia. Senza di loro salta tutto”.
“Francamente – ha continuato – non riusciamo a spiegarci il ritardo, abbiamo aziende messe molto male e sarebbe meglio rispondere sì o no subito. Con Imperia c’è un problema di contenzioso legale, cosa che però non accade per quanto riguarda La Spezia. Rivolgo un appello al presidente Sappa e al commissario Fiasella perché decidano, oppure chiedano un incontro per discuterne. Formalmente c’è tempo, ma la situazione delle aziende ci impone di fare presto”.
In caso contrario sarebbe tutto da rifare o quasi, con il rischio di assistere al fallimento delle aziende di trasporto pubblico. “Se non dovessero aderire – ha concluso Burlando – la palla ritornerà al Consiglio regionale che ha deciso che l’agenzia nasce se ci sono tutti e otto i principali enti. Se rimanesse questa posizione, dell’agenzia e del bacino unico non se ne farebbe nulla”.