Sversamenti a Scarpino, i Verdi: “Intervenire subito”

acqua marrone rio cassinelle

Genova. In riferimento al grave episodio di inquinamento delle acque da parte del percolato della discarica di Scarpino, i Verdi genovesi esprimono con forza tutta la preoccupazione per il danno ambientale e il grave rischio alla salute della popolazione del ponente genovese.

“Stimiamo il nuovo Presidente di AMIU, dott. Marco Castagna,anche per la sua passata esperienza come Direttore di MuVita, ma è necessario intervenire immediatamente costruendo in tempi rapidissimi una diga che controlli lo sversamento della discarica Scarpino-Uno (anno 1968). Non ci nascondiamo il problema dei costi, ma quando di tratta di mettere a repentaglio la salute dei cittadini i finanziamenti vanno trovati.”-dice Angelo Spanò, esponente dei Verdi genovesi ed ex consigliere provinciale”.

All’amministrazione comunale i Verdi, pur riconoscendo la scelta coraggiosa di rinunciare all’inceneritore (o gassificatore che dir si voglia), rimproverano un impegno più teorico e di facciata sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti. “E’ necessario passare urgentemente al sistema porta a porta, anche se sappiamo bene le difficoltà che esistono nella realtà cittadina (condomini,ecc.). Che fine hanno fatto gli esperimenti pilota condotti a Sestri Ponente e Pontedecimo? Ammesso che siano veri i dati che parlano di un 30-36% di raccolta differenziata dei rifiuti ottenuta lo scorso anno, siamo ancora ben lontani dal 65% previsto dalla legge e dalle direttive comunitarie europee. E tutti comprendono come la raccolta differenziata e il recupero delle materie seconde siano gli unici mezzi a nostra disposizione per ritardare il più possibile la saturazione di Scarpino.”

“La situazione è grave e preoccupante: non sappiamo ancora che sostanze nocive siano presenti nel percolato esondato” – dice Gianfranco Porcile, Verde e Medici per l’Ambiente- “Sicuramente ci saranno dei metalli pesanti (mercurio, cromo,ecc.), che sono sicuramente tossici e cancerogeni. Probabilmente ci saranno solventi organici, residui di farmaci, derivate delle plastiche, idrocarburi cancerogeni. Alcuni potrebbero liberarsi sotto forma di gas: sono i cosiddetti COV (composti organici volatili), come il benzene ecc. E non possiamo neppure escludere la presenza di amianto, in particolare ricordando il conferimento che si è verificato talvolta in passato da parte di altre regioni (Campania,ecc.). L’ARPAL deve assolutamente comunicare i risultati delle sue analisi e i cittadini devono essere informati immediatamente e in termini comprensibili e modalità accessibili e diffuse”. “Il Dipartimento Ambiente della Regione Liguria deve intervenire con la massima urgenza per quanto di sua competenza.” In questa vicenda i Verdi sono con i cittadini genovesi e dichiarano la loro disponibilità a collaborare con gli Enti interessati con un atteggiamento costruttivo, attento e vigile. Non vorremmo che, come a Taranto, la scossa dovesse arrivare ancora una volta dalla magistratura.

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