Cronaca

Spese pazze, Scialfa interrogato per due ore e mezza: i legali chiedono scarcerazione

Genova. Oltre due ore e mezza di interrogatorio in cui l’ex capogruppo dell’Idv ed ex vicepresidente della Giunta regionale ligure Nicolò Scialfa avrebbe risposto punto per punto alle contestazioni del gip Roberta Bossi che martedì ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per peculato e falso nell’ambito delle inchieste sulle spese pazze in Regione.

Scialfa in particolare sarebbe accusato di essersi intascato circa 70 mila euro in due anni e di aver falsificato due verbali di rendicontazione relativi alle spese del gruppo del 2010 e del 2011. Al termine dell’interrogatorio i suoi legali non hanno voluto riferire i contenuti delle risposte: “Non possiamo entrare nel merito delle dichiarazioni perché c’è un’indagine in corso che coinvolge anche altri indagati” hanno detto all’uscita dall’aula. “Abbiamo sostenuto – hanno però chiarito – che non ci sono le esigenze della custodia cautelare”.

In pratica, i legali, avrebbero spiegato al giudice che l’attuale ruolo di consigliere regionale (nel gruppo Diritti e libertà) non consentirebbe a Scialfa di agire liberamente tramite prelievi diretti. Inoltre, visto che le contestazioni in oggetto riguardano gli anni 2010 e 2011 secondo gli avvocati Colella e Vernazza, si tratterebbe di fatti troppo indietro nel tempo e con una legislazione diversa da quella attuale, per giustificare l’ipotesi della reiterazione del reato.

I legali hanno fatto istanza di scarcerazione al gip che si è riservato ed ha ora cinque giorni di tempo per decidere Intanto il 23 gennaio analoga richiesta verrà fatta davanti al Tribunale del Riesame.

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