Economia

Piaggio Aero, parlamentari liguri in pressing su Governo: “Confronto serio con azionisti, azienda e lavoratori”

Genova. “Stiamo facendo bene ciò che va fatto, da parte della politica ligure c’è identica voce”. Così Maurizio Marchi, Fim Cisl al termine della riunione tra i parlamentari liguri e le Rsu convocata oggi a Genova, alla presenza di Lorenzo Basso, Luca Pastorino, Giacobbe e Mara Carocci (Pd), Sandro Biasotti (FI), Maurizio Rossi e Roberta Oliaro (Lista Civica), e l’adesione di Stefano Quaranta (Sel) e Cristina De Pietro (M5S) assenti per impegni istituzionali.

La linea emersa oggi dall’incontro è all’insegna della “massima compattezza”, oltre alla condivisione di obiettivi e di un percorso che continuerà domani con il vertice in Regione tra istituzioni e sindacati. “Domani dobbiamo far emergere qual’è il percorso che intende fare la Regione, che, va ricordato, è un attore primario nella vicenda – sottolinea Marchi – Se tutti, parlamentari compresi, dicono che questo piano è irricevibile, il piano deve essere modificato. Alla regione chiederemo questo: chiarezza”.

Dopo la presentazione del piano industriale “shock” con centinaia di esuberi ed esternalizzazioni per i due stabilimenti di Genova e Finale Ligure, e la chiusura entro il 2015 di Sestri Ponente, sindacati e politica ligure si trovano coesi nel rigettare un piano che così com’è “non è accettabile”.

“Questa è una crisi quasi incomprensibile – commenta Sandro Biasotti – Piaggio Aero ha una grandissima professionalità, e secondo quanto detto dalle Rsu in questi mesi hanno avuto centinaia di richieste di straordinario”. Il lavoro quindi c’è, soprattutto sulla parte motoristica. “Quello che è incredibile è che, di fatto, si voglia chiudere lo stabilimento di Genova in previsione anche del nuovo pattugliatore – continua l’onorevole FI – non si capisce perché depotenziare Sestri che invece ha enormi possibilità di sviluppo”. Questa volta, però, a differenza di altre vicende, come l’Ilva per esempio, i parlamentari liguri mostrano “una compattezza granitica”. “Parleremo con il ministro Mauro – sottolinea poi Biasotti – il pattugliatore è strategico, non riusciamo a capire perché si voglia solo tagliare i posti di lavoro, è una politica suicida, ed è una vicenda che non può passare così”.

I parlamentari chiederanno a breve un incontro con il ministro della Difesa, Mario Mauro e quello dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, ma soprattutto un tavolo fra i lavoratori, l’azienda e la proprietà. Perché “questa bozza di piano industriale e la strategia a lungo termine illustrata creerebbero non solo esuberi, e quindi una perdita di posti di lavoro nella nostra regione, ma anche una prospettiva non chiara per l’azienda – ribadisce Lorenzo Basso – un confronto tra i due ministeri ora è necessario, dato il progetto fondamentale del pattugliatore che ha necessità di un sopporto da parte della Difesa”.

Il timore che, tirando troppo la corda, si possa far saltare la ricapitalizzazione da 190 milioni, il rilancio aziendale e il completamento di Villanova, non sembra preoccupare la politica ligure. “Il progetto savonese va avanti se procede quello industriale – spiega Biasotti – non stiamo parlando di un veivolo che può essere prodotto ovunque, ci vuole una professionalità che qui c’è da decine di anni. Non credo che forzando un po’ la mano possano stufarsi e abbandonare la Liguria”.

“Sappiamo che l’azionista è privato – aggiunge Basso – ma lo Stato ha fatto molto in questi anni, penso agli investimenti del passato e alla cassa integrazione, oltre a quello che potrà ancora fare per il pattugliatore. Non stiamo facendo ricatti, né ultimatum – conclude il parlamentare Pd – stiamo chiedendo che ci sia un confronto serio tra proprietà, lavoratori e la parte politica che ha supportato l’azienda in questi anni. Crediamo, al contrario, che Piaggio Aero possa ancora crescere, come del resto dimostrato dai dati di mercato”.

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