Genova. Cinquantasei chili di cocaina sequestrata e 10 nuovi arresti. Questi sono i risultati della seconda fase dell’operazione Terminal messa in atto dai Ros di Genova. “Una manovra investigativa complessa, la cui prima fase si è conclusa nel marzo del 2013 – spiega il maggiore Giuseppe Gorizi, comandante della sezione anticrimine di Ros di Genova – ai 29 arrestati precedentemente, di cui già molti condannati con rito abbreviato, si aggiungono queste ulteriori 10 ordinanze restrittive”. Tra i precedenti arresti spiccava anche il maggior esponente del sodalizio criminale, Mauro Isaia Zanchi.
A quel punto i vertici colombiani dell’organizzazione, cioè i fratelli Maurizio e Ivan Catano Gomez, hanno deciso di contattare direttamente il personale sottocopertura del Ros, sino a quel momento in contatto esclusivamente con Zanchi. Lo scopo era quello di recuperare quanto perso, incominciando con nuovi traffici. Il primo quantitativo di droga, 10 chili di cocaina, è arrivato nel porto di Vado Ligure ed è stato sequestrato, con successivo arresto dell’emissario.
L’organizzazione, però, non aveva nessuna intenzione di mollare la presa e ha quindi organizzato una seconda spedizione di droga, sempre nello stesso porto. Questa volta il quantitativo era ben maggiore, cioè 46 chili. Per controllare le fasi di sdoganamento sono arrivati due nuovi emissari, poi arrestati a loro volta. L’intero quantativo di droga, invece, è stato sequestrato in fasi diverse. In seguito sono stati compiuti gli ulteriori arresti e si sono concluse le indagini sottocopertura, che avevano oramai consentito di disarticolare l’intera struttura transnazionale.
Gli arresti, eseguiti in Liguria, nel Lazio e in Campania, hanno consentito di infierire un ulteriore e definitivo colpo all’organizzazione italo-colombiana, che gestiva l’intera filiera del traffico di cocaina da Colombia, Ecuador e Brasile. Fra le persone finite in manette ci sono diversi italiani, ma anche sudamericani, in particolare provenienti dalla Colombia. “Non si tratta dei capi, che sono rimasti nel loro Paese, ma di emissari mandati a Genova per controllare il corretto svolgimento delle operazioni”, conclude il maggiore.
Grandi i quantitativi di droga importati. Anche in quest’ultima occasione, infatti, sono stati sequestrati complessivamente ben 56 chili di cocaina purissima, che sul mercato ha un valore di circa 40 mila euro al chilo. Nelle tasche dei trafficanti, quindi, sarebbero entrati oltre 2 milioni di euro.
Nella prima fase dell’operazione, invece, era stato sequestrato oltre un quintale di droga, non solo proveniente dal Sud America, ma anche dal Marocco. Fatto che ha dimostrato quanto fosse ramificato il cartello criminale e come il porto di Genova, e quelli liguri in generale, restino fra i maggiori crocevia per le importazioni di droga.