Giorno della memoria, Foà: “Riduzionismo più subdolo del negazionismo, si combatte con la memoria”

foa giorno memoria

Liguria. “Ho perso gli anni più belli e sereni, quelli della scuola, a causa delle leggi razziali fasciste”. Ugo Foà, 85 anni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma, deportato nei campi di concentramento, ha ricordato oggi davanti al Consiglio regionale della Liguria la sua drammatica esperienza di bambino.

Questa mattina nell’aula del Consiglio regionale è stata infatti celebrata la Seduta solenne dedicata al Giorno della Memoria per ricordare le vittime della persecuzione nazifascista durante la Seconda Guerra mondiale. La seduta è stata aperta dal presidente dell’Assemblea legislativa Michele Boffa che ha invitato i presenti a qualche istante di raccoglimento per ricordare le vittime dell’Olocausto del popolo ebraico, i deportati civili e militari nei campi di concentramento e tutti i perseguitati per ragioni razziali, religiose e politiche. “La Memoria di quello che è stato – ha detto il presidente – non è un’eredità da chiudere in un cassetto ma una bussola per orientare i propri passi verso la piena maturità. Per questo il Consiglio regionale dà voce ogni anno a quanti furono testimoni di quell’orrore”.
Boffa ha quindi presentato l’oratore della seduta Ugo Foà, esponente della Comunità ebraica di Roma, scampato alla deportazione ma non alle terribili conseguenze delle leggi razziali.

“Ho perso cinquemila giorni di scuola per quelle leggi, oggi li recupero uno alla volta quando vado nelle scuole a raccontare – ha detto Foà commosso – perché la memoria è importante per avere la coscienza. Ricordo quando dopo cinque anni tornai sugli stessi banchi dai quali ero stato portato via. Ascoltai con un certo timore l’appello dell’insegnante. Avevo paura di sentire pronunciare il mio nome e tirai un sospiro di sollievo quando sentii dire Ugo Foà e basta, senza le parole ‘di razza ebraica’. A quel punto mi sentii di nuovo libero, avevo di nuovo la mia dignità”.

Ugo Foà ha ricordato che per istituire la Giornata della memoria ci sono voluti 55 anni dallo storico giorno in cui le truppe dell’armata sovietica entrarono nel campo di sterminio di Auschwitz: “Si tratta di un periodo che non è facile ricordare, anche se ricordare è un dovere. Noi stessi, che fummo vittime della Shoah e della discriminazione razziale, per lungo tempo restammo chiusi nel riserbo: ciascuno di noi aveva profonde ferite da rimarginare. La spinta a iniziare questo percorso di testimonianza mi è venuto dalla volontà di contrastare il riduzionismo. – ha detto – Mi sono sentito profondamente offeso quando sentivo dire che in Italia non ci sono state grandi discriminazioni e che le leggi razziali non furono così pesanti. Il riduzionismo è più cattivo, sottile del negazionismo. Il negazionismo si può affrontare a viso aperto, il riduzionismo è più pericoloso perché è subdolo. Le leggi razziali hanno rappresentato uno sconvolgimento totale della vita degli ebrei italiani”.

Rivolto ai giovani, Foà ha concluso: “Voi siete la vita e il futuro: mi dispiace che questa mattina abbiate sentito parlare di episodi tristi. Qualcuno, durante i miei incontri nelle scuole, mi ha chiesto se ho mai pensato di vendicarmi. La mia vendetta è parlare ai giovani in un’assemblea come questa. Mi sono stati rubati 1000 giorni di vita scolastica: la scuola è bella, fra i banchi si formano amicizie che durano tutta la vita. Ogni volta che incontro dei giovani, che parlo con loro, recupero uno di quei 1000 giorni. Oggi ho recuperato uno di quei giorni” .

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.