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Nuoto, Manuela Dalla Valle al “Trofeo Aragno”: “Sacrificio e amore, lo sport fa crescere”

Genova. Il popolo del nuoto ha gioiosamente invaso la fascia di rispetto di Prà, bella come non mai, baciata da uno straordinario sole primaverile, il set perfetto per la due giorni di gare dell’ottava edizione del “Trofeo G.S. Aragno” di nuoto. Un meeting che è diventato importante con il record assoluto di presenze gare, due giorni intensi, quaranta società iscritte, grandi prestazioni e nuovi record.

E poi la beneficienza, perché l’unione di nuoto e pallanuoto ha centrato l’obiettivo perché è stata raggiunta la cifra necessaria che verrà consegnata all’Associazione Alemante Friends per l’acquisto di un lettino per la terapia di ragazzi down sostenuti dal Cepim.

Tornando alle gare, ci sono i nuovi primati della manifestazione, dai 200 dorso maschili ai 100 farfalla femminili, ma il bilancio definitivo si traccerà domani sera. Tra i tanti volti presenti all’Aquacenter I Delfini di Prà ne spicca uno: è la donna che ha vinto tanto e per tanto tempo. Quattro Olimpiadi, più di 100 titoli Assoluti individuali ed in squadra, Europei, Mondiali. Oggi allena i ragazzi e le ragazze della società Rane Rosse ed è vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Nuoto. Con Manuela Dalla Valle, parliamo del “Trofeo Aragno” ma anche di donne e di Federazione.

Perché al “Trofeo Aragno”? “Lo abbiamo scelto, guardando il programma dei vari trofei abbiamo ritenuto che questo fosse il più interessante. Gare a buon livello, finali, piastre: è un ottimo meeting e si inserisce in un momento di lavoro ed è utile per capire a che punto siamo – dichiara Dalla Valle -. E credo che abbiamo fatto la scelta giusta”.

Acquasport Rane Rosse, una nuova società ma con una grande storia. “Arriviamo dalla DDS; quando abbiamo capito che rischiavamo di perdere i nostri ragazzi abbiamo deciso di riunirli in un unico club a livello Juniores”.

Tu sei l’atleta italiana più longeva in questo sport, hai vinto tanto e per tanto tempo. I tuoi ricordi? “Ne ho tantissimi. E’ stato un periodo molto bello della mia vita che racconto ai miei atleti, e loro sembrano interessati. Consiglio a tutti di praticare sport, indipendentemente dai risultati, perché ti lascia qualcosa dentro, ti fa crescere: sacrificio e amore. La ricetta? Porsi degli obiettivi e lavorare in prospettiva”.

Cosa trasmetti ai tuoi ragazzi? “Mi piace stare sul bordo vasca e loro lo sentono, spero che passi l’entusiasmo per lo sport, per il nuoto”.

Come è cambiato il loro mondo? “Parecchio. La tecnologia, ad esempio, se non usata bene può condizionare. Noi non sapevamo nulla, adesso si conoscono i tempi degli avversari, giorno dopo giorno, i genitori si informano. Bisogna che tutto questo sia usato a nostro vantaggio”.

Quali sono i loro bisogni? “Di affermarsi. Ci propongono il modello del mito, da raggiungere, dobbiamo invece insegnare loro a riconoscersi, ad essere se stessi, a realizzarsi secondo le proprie possibilità”.

Tecnico e vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Nuoto, in quanto donna non deve essere facile. “Diciamo che nell’ordinamento della Federazione è obbligatoria la presenza di una donna , scelta come rappresentante degli atleti, questa è una grande occasione per le donne. Ma quando mi sono candidata ero l’unica: dobbiamo avere più coraggio e metterci in gioco – conclude -. Coraggio a tutte le donne”.

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