Genova. L’Italia deve adeguarsi all’Europa anche sul piano della libertà di educazione e di insegnamento. Lo ha detto ieri sera a Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, parlando al termine di un incontro sul tema della libertà di educazione e della scelta della scuola che si è svolto nella cattedrale di San Lorenzo.
La libertà di insegnamento è ”un diritto fondamentale, un atto di giustizia che oggi nella nostra Italia, Paese libero, democratico, è ancora profondamente negato”. In questo ambito, ha aggiunto, ”l’Italia è indietro” rispetto al resto dell’Europa per questo ”dobbiamo essere più consapevoli di questa arretratezza, che dovremmo recuperare il più rapidamente possibile, e che non è in altri campi che si vogliono sbandierare”.
Il porporato ha poi ricordato l’esperienza di molti Paesi ex comunisti nei quali la scuola paritaria è sostenuta economicamente dallo Stato. Ha poi colto l’occasione della testimonianza del cardinale Peter Erdo, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa presente ieri sera a Genova. ”Ci sono Paesi in Europa – ha affermato il cardinale Bagnasco – che fino a ieri hanno negato pesantemente il diritto, avocandolo completamente a sè, in modo autoritario e totalmente indebito, e che oggi hanno riconosciuto questo diritto fondamentale”.
Infatti, ”ogni famiglia, ogni genitore, ha il diritto di impartire ed offrire l’educazione che meglio ritiene e che reputa piu’ consona e conveniente per i propri figli”. Infine il cardinale ha parlato dell’appuntamento in difesa della libertà di educazione promosso dai vescovi italiani che si terrà il prossimo 10 maggio a Roma. Una iniziativa che ”auspichiamo trovi l’attenzione grande, profonda convinta e la partecipazione numerosissima dell’Italia”.
Quel giorno, ha spiegato, ”ci incontreremo in piazza San Pietro per un evento pubblico che metta a fuoco dell’attenzione del Paese, a tutti i livelli, la libertà di educazione e la scuola”. ”Non si tratta soltanto della scuola cattolica – ha aggiunto – ma della scuola paritaria che fa parte del sistema educativo scolastico pubblico”. Per questo, ”metteremo a tema la libertà di educazione perché in Italia è un diritto dichiarato ma praticamente negato”.