Genova. “In queste ora decisive per la definizione della riforma elettorale sto assistendo ad un crescente affannarsi da parte degli esponenti dei piccoli partiti, nel tentativo di ottenere un margine di manovra utile a garantirsi la propria rielezione. Condizionare il Paese, “forti” di un 2/3% non è un atteggiamento politico che condivido e anzi è un malcostume dal quale voglio prendere nettamente le distanze”. E’ quanto dichiara il senatore Maurizio Rossi sulla legge elettorale all’esame del parlamento.
“La mia posizione è di assoluta autonomia rispetto a questi piccoli interessi di bottega e sono del parere che sia fondamentale per il bene dell’Italia che cessi quanto prima il condizionamento, per non dire il ricatto, dei piccoli partiti alla politica nazionale del Paese”. Rossi annuncia il suo voto favorevole “all’adozione di una nuova legge elettorale con una soglia alta”, in quanto ritiene “che sia il metodo migliore per eliminare inutili frammentazioni e garantire la governabilità. Se questo nuovo sistema poi dovesse portare più di un piccolo partito a confluire in un nuovo ed importante soggetto, in grado di ottenere consensi a due cifre, al punto da determinare la nascita di un quarto polo, ben venga, basta che si scongiuri il pericolo di una deleteria frammentazione della rappresentanza politica in una miriade di inutili partitini. Non è più tempo, se mai lo sia stato, di perseguire logiche di interessi personalistici ed è ora che la politica pensi esclusivamente al bene del Paese”, conclude Rossi.