Liguria. Da Porcellum, a Porcellinum. Marco Melgrati, capogruppo FI in Regione, non usa mezzi termini. L’italicum, la proposta di legge elettorale targata Matteo Renzi, emersa dopo l’incontro con Silvio Berlusconi, si preannuncia “come l’ennesima porcata della partitocrazia romana. Ancora più grave il fatto che questa iniziativa sia stata attivata da un leader, quel Matteo Renzi, che si presenta come innovatore, nel Pd e non solo – ha detto oggi Melgrati a margine del consiglio regionale – Ed invece questa proposta pone ancora una volta le liste bloccate, ancorchè più corte, ed un premio di maggioranza del 18%, non dissimile da quello del Porcellum, o comunque importante come percentuale”.
“Questa legge – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – ammicca a chi sorregge il Governo al Senato, con la ripartizione nazionale e non su circoscrizioni, con uno sbarramento non troppo alto, con le lista bloccate e non le preferenze, con una possibilità del doppio turno se non si supera il 35% dei voti per una coalizione. Questa legge non piace a me, e questo poco importa, ma non piace alla gente, e questo è importante”.
Di tutt’altro avviso Nino Miceli, capogruppo del Pd in Regione. “Credo che nella proposta contenuta nell’incontro tra Renzi e l’opposizione ci siano elementi positivi – dice – il principale è che con questo modello i cittadini italiani saprebbero la sera stessa delle elezioni o del ballottaggio chi li governerà nei 5 anni successivi. Mi sembra un punto importante, dopo gli anni di incertezza politica che ha vissuto l’Italia”.
Nel pomeriggio, questa volta in consiglio comunale, proprio per criticare l’accordo Berlusconi-Renzi sulla legge elettorale e sottolineare la vicinanza tra Pd e centrodestra, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno diffuso un volantino dal titolo “Profonda sintonia”, frase usata da Renzi dopo l’incontro con Berlusconi.
Il documento ritrae, sormontate da un cuoricino, le facce di Renzi e del leader di Forza Italia.
“Renzi e Berlusconi sono in perfetta sintonia sull’ircocervo perché con il primo turno annullano i piccoli partiti e con il secondo il M5S”: così il docente dell’Universita’ di Genova Paolo Becchi, da alcuni considerato un ‘guru’ del M5S, critica via twitter la proposta di legge elettorale.