Genova. E’ stato smontato questa mattina il tendone che per quattro giorni ha fatto da casa agli eventi dei comitati di Pra’, dalla grande manifestazione di sabato 18 gennaio ai numerosi appuntamenti per sensibilizzare i cittadini sui problemi del quartiere.
A pochi passi un’affollata commissione comunale dedica la mattinata a un sopralluogo nel quartiere: dal nodo ferroviario alla nuova futuribile fermata della Navebus, dal por, alla questione amianto. Ma il Comitato per Pra’ non si avvicina ad assessori e consiglieri, la commissione è giudicata decisamente tardiva, mentre il lavoro da fare resta tanto.
Un bilancio però è quasi d’obbligo dopo la quattro giorni di eventi che ha visto centinaia di persone alternarsi sono la tecnostruttura collocata a pochi metri dalla stazione. E non sono mancati ospiti importarti come l’ad di Psa Gilberto Danesi, che si è confrontato in maniera molto aperta con i praesi sulla questione del Vte. “In vent’anni dalla nascita del porto di Voltri è la prima volta che c’è un confronto e questo è già un risultato importante” spiega Nicola Montese del Comitato per Prà. Ma il risultato più importante per i comitati è stato un altro: “La partecipazione vista in questi giorni è il segno che qualcosa sta cambiando, che la gente sta prendendo coscienza del quartiere in cui vive e vuole dire la sua. Abbiamo dimostrato di essere una comunità, e questo è ciò che conta”.
Un bilancio molto positivo, anche se è chiaro che non si tratta di una partita di calcio: “Abbiamo avuto delle risposte. La non presenza del sindaco è una risposta. Noi lamentiamo la non rappresentatività e questo ci è stato confermato. Il fatto che per i partiti e per le strutture istituzionali chi partecipa a questi eventi è un avversario è un fallimento sociale”.
La baraccopoli, che era uno dei problemi sollevati, però è stata tolta: “Certo, l’hanno tolta a tre giorni dalla manifestazione – liquida Montese – peccato fosse lì da quattro anni”. E il problema del degrado non è affatto risolto: “Esiste in fascia di rispetto un problema di sicurezza e anche di manutenzione del verde, che deve essere risolto perché i cittadini possano davvero utilizzare quell’area”.
I problemi per il quartiere però sono anche altri: “Il primo? L’amianto a 200 metri dalle case, che è qualcosa che non si può tollerare. Ora dicono che è stato tolto, chissà, ma sono dovuti intervenire i cittadini a denunciare”.
Positivo, invece, l’incontro con Danesi: “I rapporti con il porto vogliono essere buoni perché vogliamo che il porto lavori. Abbiamo chiesto a Danesi se gli interessa l’allargamento del porto verso Pegli che determinerebbe un ulteriore tombamento per il ponente e lui ci ha risposto che al porto di Voltri non interessa”.
La quattro giorni di Pra’ è stata anche l’occasione per dialogare con gli altri comitati attivi in città: “Ci siamo visti con molti altri comitati di Genova. Da qui può nascere qualcosa di diverso, un percorso diverso. Noi non siamo per il tutti a casa, per assurdo siamo per il tutti in strada, il che vuol dire impegniamoci tutti un po’ per il territorio in cui viviamo”.
Rispetto ai por e al progetto della strada a quattro corsie l’amarezza è tanta: “Anzitutto i por sono falliti perché dovevano essere presentati entro il 31 dicembre 2013. Ora chiediamo chi ha la responsabilità di questo fallimento?”
“Abbiamo fatto un tavolo tecnico, con un impegno settimanale non da poco per dei semplici cittadini. Poi quando siamo arrivati in fondo ci hanno detto che avrebbero deciso loro e si sarebbero fatte le quattro follia. L’unica scelta per i cittadini sarebbe stata quella di non votarli alle prossime elezioni”. I comitati volevano che fosse la gente a scegliere: “Non abbiamo detto che non avremmo voluto le quattro corsie, abbiamo chiesto di elaborare due progetti alternativi condivisi e poi di far scegliere la gente. Ci saremmo impegnati noi a fare i banchetti, ma ci hanno risposto no”