Genova. “Ti ricordi il paese dove sei nato? il paese che ti ha visto crescere?” Tra fotomontaggi ironici, video, e striscioni appesi a finestre e balconi, Prà si prepara alla manifestazione del 18 gennaio. La chiamata, al grido neanche troppo metaforico “Liberiamoci”, è già partita da giorni, costruita nel corso degli ultimi mesi, tra incontri, attività a sostegno del quartiere e denunce.
Il Comitato per Prà nelle scorse settimane ha infatti organizzato per due volte la pulizia dei giardini con oltre cento volontari, presentato centinaia di esposti contro la baraccopoli abusiva e denunciato “il problema amianto” a Palmaro. Ora i cittadini di Pra’ tornano in piazza per sensibilizzare la città, e non solo, sul ponente. Una grande mobilitazione di fronte alla Stazione, e per cui si aspettano “ampia solidarietà dai genovesi tutti”.
“Quante volte hai pensato che si potesse fare qualcosa..ora puoi, il 18 gennaio, appuntamento alle 15.30 alla fascia di rispetto di Pra’, tutti uniti, senza scuse”. Nell’ultimo video creato (da Agostino) per il Comitato, diffuso sul sito e pubblicato su Youtube, le parole scorrono in sovrimpressione sulle note di Pierangelo Bertoli. “Vedere il quartiere in fondo al suo cuore, sentirsi la voglia di averlo migliore Provare la voglia di scendere in piazza, unirsi alla gente”.
E se il passato è rock, nelle foto color seppia della Pra’ che fu, il presente si confonde nelle parole del cantautore. Il video poi finisce con la citazione di Einstein: “Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo lo cambiano davvero”. L’appuntamento è lanciato.
Intanto, a una settimana esatta di distanza, si moltiplicano alle finestre i lenzuoli e gli striscioni. In rete, invece, impazzano i fotomontaggi: dalla Casa Bianca alle Piramidi, da papa Francesco agli U2, il verbo “Io sto con Pra’”, declinato in varie lingue, si è “diffuso” ormai in tutto il mondo.