Liguria. Quasi mezzo milione di italiani sono già stati colpiti dall’influenza sino ad oggi, ma il picco, atteso tra la metà di gennaio e l’inizio di febbraio, sembra debba ancora arrivare. Lo dicono i dati inviati all’Istituto Superiore di Sanità dai medici “sentinella” (Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta) e raccolti nel database on line Influnet, gestito dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute. Una dinamica a cui certo non sfuggirà la Liguria: dovrebbero essere circa 130mila i liguri colpiti.
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha ricordato che c’è ancora tempo per la vaccinazione, che viene raccomandata soprattutto alle “persone ad alto rischio” le quali possono sviluppare complicanze in caso di contagio e per le quali rimane uno strumento indispensabile per proteggere dall’influenza, contrastare l’insorgenza di possibili complicanze ed evitare la circolazione del virus nell’ambiente familiare e nella collettività.
Tra le persone per cui è consigliato vi sono gli anziani di età superiore a 65 anni, i bambini di età inferiore a 2 anni, le donne in gravidanza, le persone con patologie cronico-recidivanti e coloro che vivono a contatto delle comunità (ospedali, caserme, scuole, case di cura, ecc.). La protezione indotta dal vaccino è efficace dopo circa due settimane dalla vaccinazione e fornisce copertura per tutta la stagione in corso. La capacità dell’influenza di mettere a rischio la salute viene troppo spesso sottovalutata da cittadini e operatori sanitari, basti pensare che, sempre secondo le stime dell’ISS, in Italia si verificano ogni anno in media da 5 a 8 milioni di casi.
L’influenza, è opportuno ricordarlo, oltre a causare seri problemi di salute pubblica è responsabile dell’aumento dei tassi di assenza dal lavoro e di perdita di produttività nei Paesi sviluppati.
Il rischio di trasmissione dell’infezione può essere ridotto applicando delle regole generali come evitare luoghi affollati, lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o starnutisce ed evitare di esporsi a sbalzi di temperatura.
Un toccasana indispensabile – come ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” -, è invece il riposo, per chi è malato: per tale ragione è opportuno rimanere a casa, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti potenzialmente infettanti con altre persone.