Economia

Ilva, arriva la convocazione del Prefetto. Manganaro: “L’accordo non si tocca, non possono pagare solo i lavoratori”

corteo ilva

Genova. Un accordo di programma firmato dal governo e a capo dell’azienda un commissario straordinario, del governo, che ne disdice i termini. E’ il paradosso dell’Ilva di Genova, i cui lavoratori tre giorni fa hanno scoperto dalla direzione “l’impossibilità di rispettare quanto previsto dall’accordo di programma in merito alla totale garanzia occupazionale del sito produttivo di Cornigliano”.

Un fulmine caduto durante l’ultimo incontro in Confindustria, convocato per risolvere la questione dei contratti di solidarietà e tramutatosi, invece, in una polveriera. Domani le Rsu incontreranno nuovamente l’azienda, formalmente per discutere ancora di integrazione salariale, ma visti i precedenti “tutto serve ad alimentare tensione”, commenta il segretario generale Fiom, Bruno Manganaro.

Oggi intanto è arrivata la comunicazione del Prefetto (come sollecitato dai sindacati): martedì 4 febbraio convocato il Collegio di vigilanza Ilva a cui è stato invitato formalmente il Commissario straordinario Enrico Bondi, il presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Oggetto: la verifica dello stato di attuazione dell’accordo di programma, il primo vero appuntamento ufficiale in cui l’azienda dovrà confermare quanto detto lunedì.

“Noi chiederemo la conferma dell’accordo, cioè mantenimento dell’organico e dei livelli occupazionali – spiega Manganaro – per altro giuridicamente esigibili. Se l’azienda ha problemi, se Bondi non trova i soldi, ci dica il Governo come va risolta la situazione. Formalmente – ricorda poi il segretario della Fiom – saremmo noi a essere in credito e a dover chiedere maggiori assunzioni”.

Certo l’accordo per Cornigliano è datato 2005, Genova non è Taranto, ma la crisi della siderurgia e le vicende che hanno intrecciato i destini dell’azienda con la Procura di Taranto e il governo, sono sotto gli occhi di tutti, lavoratori compresi. “Il gruppo Riva però ha guadagnato, la città con l’eliminazione dell’altoforno ne ha beneficiato – sottolinea Manganaro – alla fine non possono essere i lavoratori gli unici a pagare”. Altrimenti “ormai si sa cosa siamo capaci di fare”. Se necessario c’è anche la sede della presidenza del Consiglio. “Intanto per prima cosa aspettiamo la conferma dell’azienda, vediamo cosa pensa, davanti ai firmatari e nella sede competente”, conclude Manganaro.

Domani mattina alle 9.00 nell’officina centrale dell’Ilva la Rsu ricorda la figura di Guido Rossa. Alla cerimonia sono invitati i lavoratori e pensionati dell’Ilva, le rappresentanze sindacali del Mondo del Lavoro, le istituzioni.

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