Giorno Memoria, Genova non dimentica: “Chi attenta alla dignità di ogni singolo uomo colpisce l’umanità intera”

campo concentramento calvari, coreglia ligure

Genova. Ogni attentato “all’umanità di un uomo, di una donna, di un bambino, di ogni singolo individuo, dovunque si trovi, rimette in discussione l’umanità tutta intera. Perché ‘un uomo è un uomo’ come ha scritto Primo Levi.”

Così il commissario della Provincia di Genova ha aperto il suo intervento alla cerimonia ufficiale per il Giorno della Memoria a Palazzo Ducale, con tutte le istituzioni, l’Aned, la Comunità ebraica, le scuole e l’orazione ufficiale del professor Benedetto Carucci Viterbi, direttore delle Scuole secondarie ebraiche di Roma.

“Purtroppo ancora oggi in ogni parte del mondo la sopraffazione e la violenza, spesso per motivi religiosi o etnici, fanno parte di una quotidianità che riproduce tristemente gli stermini e i crimini contro l’umanità del passato”. Tutto ciò fa comprendere, ha proseguito Fossati “che l’impegno affinché la memoria degli abissi del male della Shoah resti viva nel cuore e nella consapevolezza di tutti, deve essere sempre più forte e convinto, perché camminiamo su un terreno incerto e pieno di difficoltà.

Per alimentare la memoria servono gesti e azioni concrete ogni giorno dell’anno, riconoscendo e combattendo tutte le forme di violenza contro qualsiasi essere umano. Anche quanto è accaduto a Genova nei giorni scorsi contro quattro persone che vivono in strada è un crimine gravissimo, chi colpisce un solo uomo, una sola donna commette un crimine contro tutta l’umanità e auspico che i colpevoli siano individuati al più presto e puniti in modo esemplare.”

Per il professor Benedetto Carucci Viterbi, “fare memoria significa sfuggire alla vuotezza delle parole, in una dimensione che unisca l’atto intellettuale al cuore, a un riconoscimento che sia anche riconoscenza, appartenenza collettiva, con segni concreti, fisici che aiutino quotidianamente a ricordare, come nella tradizione ebraica ogni uomo indossa particolari frange che gli ricordano tutti i precetti da osservare o un tratto di muro o di parete non intonacata ricorda la distruzione del Tempio”.

I veleni del “razzismo, dell’intolleranza, della violenza, del disprezzo dell’altro che si erano combinati allora” generando gli orrori della Shoah, delle leggi razziali, delle persecuzioni e degli stermini “ci sono ancora – ha detto il sindaco
Marco Doria – ci sono sempre e dobbiamo lavorare ogni giorno, con l’impegno concreto e la memoria per affermare una visione della società
che metta al centro la dignità dell’uomo.”

La memoria della Shoah e il suo significato più profondo sono stati anche al centro degli interventi del vice prefetto vicario Paolo D’Attilio e del presidente
del Consiglio Regionale della Liguria Michele Boffa.

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