Genova. La vicenda giudiziaria di Rosario Puglisi, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Genova arrestato a Chiavari mentre intascava una mazzetta da 8.000 euro da un imprenditore, si arricchisce di nuovi particolari e nuovi capi d’accusa.
I carabinieri al comando del maggiore Gian Luigi Bevacqua durante la perquisizione nell’abitazione dell’uomo, in galleria Garibaldi a Chiavari, hanno sequestrato il computer personale e numerosi incartamenti, identica sorte per il pc che Puglisi utilizzava nel suo ufficio di via Fiume a Genova.
Dai primi controlli è stato appurato che il funzionario era entrato abusivamente nel sistema informatico e nella banca dati delle Entrate e per questo è stato denunciato. In particolare l’attenzione degli inquirenti si è soffermata su alcuni riferimenti trovati nei documenti dell’arrestato riguardanti due imprenditori del Tigullio, uno di questi con diversi punti vendita di abbigliamento. Tuttavia in questi casi non risulta vi siano stati contatti diretti per chiedere mazzette in cambio di nessun accertamento fiscale.