Genova. Venerdì la cordata di imprese interessata ad acquistare l’area della ex Centrale del Latte di Fegino presenterà la propria offerta a Lactalis-Parmalat, impegnandosi a ricollocare tutti i lavoratori attualmente in cassa integrazione (attualmente 28 persone). Nulla al momento si sa riguardo all’identità delle imprese interessate, se non che si tratta di pmi messe insieme dalla Confindustria genovese che utilizzerebbero i 131 mila mq dell’area per spostare le proprie attuali sedi, mettendo poi in comune determinati spazi e servizi. La palla passerà quindi, dalla prossima settimana, alla Parmalat, che dovrà valutare l’offerta per un’area industriale ben sapendo che le istituzioni liguri non si smuoveranno da quando ribadito più volte: in quell’area non sorgerà alcun centro commerciale.
I lavoratori che hanno presenziato ieri sera all’incontro voluto dall’assessore comunale allo sviluppo economico Francesco Oddone e dall’assessore regionale Enrico Vesco non se la sentono ancora di tirare un sospiro di sollievo: “Non sappiamo ancora niente di concreto e il tempo continua a passare” dicono uscendo alla spicciolata dalla buvettina di palazzo Tursi. I sindacati, invece, partono da un punto fermo ottenuto dopo due ore di discussione: “Abbiamo riproposto e fatto condividere anche alle istituzioni quello che è il piano sociale che abbiamo sottoscritto a Roma e cioè che chiunque si insedi deve garantire il riassorbimento di tutti i lavoratori” spiega Fabio Allegretti della Cgil.
“Una proposta in cui riponiamo grande aspettativa per l’autorevolezza di chi l’ha messa in campo” ha detto l’assessore Regionale al Lavoro Enrico Vesco. “Abbiamo illustrato – ha continuato – la proposta che Confindustria Genova sta perfezionando. Siamo ad un passaggio importante e su cui riponiamo grandi aspettative. Oggi la grande partita è il confronto con Lactalis: speriamo che l’azienda si faccia finalmente carico dei lavoratori e finalmente dimostri, non solo a parole, che il suo obiettivo è veramente quello di dare loro una nuova occupazione”.
Venerdì si saprà qualcosa di più, i tempi però stringono: a settembre scadrà la cassa integrazione per i lavoratori dell’ex Centrale. Dopo c’è la mobilità, un sostegno al reddito sarà comunque garantito, ma a Genova si spera che non ve ne sia bisogno.