Derby alle 12.30, scatta la protesta: tifosi di Genoa e Samp restano fuori dallo stadio

derby 2013

Genova. Protesta senza precedenti contro la decisione di giocare il derby del 2 febbraio alle 12.30. “Invitiamo i tifosi del Genoa a lasciare il Ferraris vuoto e concentrarsi sotto la Gradinata Nord seguendo le iniziative che saranno indicate” scrivono in un comunicato ufficiale i “Gruppi ultrà della Gradinata Nord”.

“Non tralasceremo alcuna forma di protesta, tutti voi che avete deciso l’orario del derby meritate una risposta… La risposta ci sarà e non vi piacerà. Prenderemo di mira chi è responsabile di questo schifo: le televisioni a pagamento, i giornalisti che sul calcio mangiano e sui tifosi sputano e la Lega calcio”. L’obiettivo dei tifosi è “uno stadio spoglio: niente tifo, nessuna sciarpa, nessuna bandiera, nessuna coreografia… La nostra coreografia la vedrete in mezzo alla strada!!!”.

La protesta, quindi, parte dalla gradinata nord, dal cuore del tifo genoano, che giocando in casa avrà a disposizione 3/4 dello stadio. La risposta dei blucerchiati, però, non si è fatta attendere molto.

“Una goccia. Non l’unica goccia, ma quella determinante. La goccia che fa traboccare il vaso. Il derby alle 12,30 è un’offesa. Un’offesa, prima di tutto ai tifosi genovesi, che guardano a questa partita con l’attesa e la trepidazione di una finale. Relegarla all’orario normalmente destinato all’incontro più scalcinato è uno schiaffo che non si può accettare – si legge nel comunicato degli Ultras Tito – un’offesa alle due società, legate mani e piedi ai denari delle televisioni che le tengono in vita; talmente sottomesse da non proferire parola di fronte a questa decisione sconcertante”.

“Il derby di Genova è una partita storicamente povera di contenuti tecnici. I valori veri del derby sono altri: un’atmosfera che ha pochi eguali al mondo. Una rivalità acerrima, insuperabile, durissima. Uno scenario bollente sugli spalti che supera i 90 canonici minuti di gioco. E’ questo che le televisioni si vendono. Altro che la partita, si vendono noi! Qui non siamo a Milano, che i campioni sono in casacca e braghette. Qui i campioni sono trentamila persone, genovesi, che escono di casa e vanno ad assiepare le gradinate di Marassi. Perciò questo oltraggio non lo accettiamo. Rivendichiamo il ruolo di principali protagonisti dello show. Quanto vale ancora lo show senza noi tifosi? Ce lo diranno alle 14.15 di domenica 2 febbraio. Perché noi non entreremo! Lasciamogli trasmettere il “loro” derby. Che la nostra assenza li costringa a riflettere sul valore dei tifosi, una volta di più. Noi resteremo a presidio della nostra gradinata. Prima, durante e dopo”.

Tutti i tifosi, quindi, sono invitati a rimanere fuori dallo stadio per una protesta che non si scorderà facilmente.

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