Genova. Angelo Sechi, l’imbianchino 56enne arrestato sabato per aver ucciso a forbiciate Giovanna Mauro, l’anziana vicina di casa si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia oggi nel carcere di Marassi dove è detenuto.
Il quadro probatorio è molto complesso, quindi è facile che la scelta sia di studiare con calma gli atti prima di un’eventuale dichiarazione. L’uomo è accusato di omicidio aggravato dall’uso dell’arma e dall’aver colpito una persona ultrasessantacinquenne. Molti i dettagli non ancora chiari, a partire dalla premeditazione del crimine e dalle sue modalità. La donna, probabilmente è entrata in casa insieme a Sechi, che si era recentemente occupato di un’infiltrazione sul soffitto.
L’uomo potrebbe aver atteso un momento di distrazione per cercare di frugare nella borsetta ma, scoperto, avrebbe perso la testa. A inchiodare Sechi secondo gli investigatori non ha lasciato nessuna impronta digitale perché probabilmente indossava dei guanti, che aveva acquistato proprio quella mattina.
A inchiodarlo è stato invece il dna ricavato dal materiale epiteliale ritrovato sotto le unghie del pollice e del dito medio di Giovanna Mauro. Un estremo tentativo di difesa da una furia omicida senza senso. Sechi secondo gli inquirenti avrebbe avuto un disperato bisogno di soldi a causa di debiti per droga, ma il bottino è stato magro: dodici forbiciate per 50 euro e una collanina d’oro con un crocifisso.