Cronaca

Clochard presi a sprangate, il cerchio si stringe attorno agli aggressori: “Svolta a breve”

clochard sprangate piazza piccapietra

Genova. Si stringe il cerchio sugli aggressori che la notte tra venerdì e sabato hanno picchiato selvaggiamente con tubi innocenti quattro clochard slavi che dorminavo abitualmente in piazza Piccapietra. Grazie alla diverse telecamere di sorveglianza e alle descrizioni delle vittime, la coppia trentenne che se l’è cavata meglio, la squadra mobile di Genova e la Digos sarebbero vicini a individuare i colpevoli del violento raid. E per almeno uno degli aggressori ci sarebbe un identikit.

“Erano per­sone per bene, con noi sono sem­pre stati gen­tili ed edu­cati» dice Fran­ce­sca del nego­zio di abbi­glia­mento Scout, che ieri mat­tina quando è arri­vata ad aprire le sara­ci­ne­sche ha visto il san­gue su ciò che rima­neva della tenda uti­liz­zata da Bobak e Alice per dor­mire.Jonas e Suzanne, invece, dormivano coperti da cartoni insieme a un quinto clochard sordomuto, che è riuscito a fuggire. “Tutte le mat­tine, prima che apris­simo il nego­zio, loro smon­ta­vano la tenda e toglie­vano i car­toni, lasciando tutto in ordine” aggiunge la sua col­lega. Proprio le telecamere del negozio Scout, hanno consentito di ricostruire in dettaglio l’aggressione. A dare l’allarme a pochi minuti dai fatti un resi­dente della zona, che aveva sen­tito le urla e ha chia­mato i soccorsi.

Un raid pianificato a tavolino. I quattro, intorno alle 3.50 sono arrivati già armati e bardati con sciarpe e cappucci perché sapevano che la zona è piena di telecamere. Le spranghe probabilmente prese nel vicino can­tiere di gal­le­ria Maz­zini. Si sono nasco­sti die­tro due colon­nati. si sono assi­cu­rati che i clo­chard dor­mis­sero e poi sono pas­sati all’azione: uno su cia­scuna vit­tima, col­pen­doli ripe­tu­ta­mente con i tubi inno­centi e anche con calci. Il tutto è durato poco più di 5 minuti. Poi i quat­tro sono fug­giti, in altret­tante dire­zioni diverse, ripresi però da diverse telecamere di sorveglianza.

La modalità dell’azione fa pensare a un raid di tipo xenofobo, organizzato probabilmente da qualche gruppuscolo di estrema destra. Ma da indiscrezioni trapela anche che dietro al raid ci possa essere un litigio, con uno degli aggressori, che avrebbe poi assoldato gli altri in quella che appare chiaramente come una spedizione punitiva.

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