Imperia. L’ex ministro Claudio Scajola è stato assolto questo pomeriggio dall’accusa di concorso in finanziamento illecito. I PM, Ilaria Calò e Roberto Felici, avevano chiesto tre anni di reclusione ed una ammenda di due milioni di euro.
La sentenza emessa da Eleonora Santolini, giudice del tribunale di Roma, assolve “perchè il fatto non costituisce reato” Claudio Scajola, mentre l’altro imputato, l’imprenditore Diego Anemone, viene assolto perché il reato è prescritto. I due imputati rispondevano di concorso in finanziamento illecito per la compravendita dell’immobile di via del Fagutale, a due passi dal Colosseo.
Questo il commento a caldo di Angelo Vaccarezza, presidente della Provincia di Savona: “La felicità personale e umana per una vicenda che riguardava prima di tutto un amico, per questo dedico il primo pensiero a lui e alla sua famiglia, che hanno ingiustamente pagato. Dal punto di vista politico per me non cambia nulla, lui era il punto di riferimento prima di questa sentenza e lo resta anche oggi. Claudio Scajola è un uomo perbene e finalmente esce da questo incubo”.
Vaccarezza lancia anche una frecciatina agli ex compagni di partito: “L’equipaggio è sempre rimasto vicino al suo capitano, anche durante la burrasca, non mi stupirei di vedere tornare sulla nave qualche topo che l’aveva abbandonata per paura che affondasse”.
“L’assoluzione di Claudio Scajola – ha detto Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera – è una notizia su cui tanti linciatori politici farebbero bene a riflettere. Le ragioni del garantismo e della presunzione di innocenza dovrebbero sempre prevalere. Ma in Italia vige da anni una regola opposta: prima si lapidano le persone, e poi si accerta la verità”.