Genova. “Quanto accaduto ieri pomeriggio nella Casa Circondariale di Genova Marassi, nel cortile passeggi della sesta sezione, alle 13 circa è di gravità inaudita – con queste parole Fabio Pagani, Segretario Regionale Uil Penitenziari, commenta a freddo il grave episodio che ha visto contrapporsi detenuti di etnia magrebina (una dozzina) e italiana (due) nel carcere di Genova Marassi a discapito di quest’ ultimi.
“In Liguria – prosegue Pagani – è ormai grave emergenza e quello che è accaduto ieri a Marassi non deve far pensare alla base dei problemi che caratterizzano la situazione penitenziaria ligure , ma è solo la punta dell’iceberg. Un episodio, che avrebbe potuto assumere dimensioni e causare conseguenze ancora più gravi e tragiche se lo sparuto contingente di Polizia Penitenziaria presente non fosse intervenuto tempestivamente e con straordinaria efficacia operativa riuscire a salvare e mettere in salvo i due detenuti italiani oramai nella morsa dei magrebini ”.
“Nella situazione in cui si versa, connotata da deficienze organizzative, organiche, logistiche e finanziarie – ci si augura, commenta il sindacalista – che adesso non volino gli stracci, ma che si intervenga pragmaticamente per fare chiarezza sull’accaduto senza cercare il classico capro espiatorio fra le maglie deboli del sistema – la politica e la stessa Amministrazione Penitenziaria dovrebbero spiegare perché da anni si promettono seri interventi sul Carcere di Marassi, in merito al Sovraffollamento e alla Carenza organica della Polizia Penitenziaria , ma di fatti, concreti, ancora non se ne vedono”.
“Soprattutto – aggiunge e conclude – ci si augura che dopo questo ennesimo episodio, il neoministro Cancellieri voglia finalmente intervenire ed assegnare un Provveditore in pianta stabile a Genova , pure al fine di far decollare il nuovo corso dei circuiti regionali differenziati e soprattutto chiarire la situazione del Carcere Marassi di Genova, ovvero definire al più presto la situazione del Direttore S. Mazzeo”.