Stadio Luigi Ferraris. Manfredini al Sassuolo, Portanova e Gamberini ancora ko. Mister Gasperini recupera Perin ma contro l’Inter è ancora emergenza difesa e quindi De Maio al centro, Antonini a destra e Marchese a sinistra. Nel 3-5-1-1 scelto dal tecnico spazio a Vrsaljko, Sturaro, Bertolacci, Cofie e Antonelli a centrocampo (Matuzalem è squalificato, Biondini parte tra le riserve) con Fetfatzidis alle spalle di Gilardino. Solo panchina per l’ultimo arrivato De Ceglie.
Il fischiatissimo Mazzarri schiera i nerazzurri con le due punte, e al pubblico di Marassi fa sempre un certo effetto vederle con quelle maglie addosso: sono Palacio e Milito con il Principe per la prima volta bersagliato dai fischi. La sua volontà di chiudere la carriera in Argentina e non al Genoa (come promesso in più di un’occasione) è stata mal digerita da buona parte del pubblico di casa. Nord in contestazione anche con alcune scelte societarie, il messaggio è chiaro: “Milanetto vattene… E stai zitto bastardo”.
Arbitra Rizzoli. È l’acqua che piove sul terreno di gioco l’assoluta protagonista in avvio di gara. Il primo tiro in porta è di Alvarez, Perin blocca in due tempi. Ancora l’argentino protagonista al 9’ quando obbliga Cofie al fallo di ammonizione. L’Inter preme e Jonathan costringe il portiere rossoblù alla deviazione in angolo. Senza pretese la botta da fuori di Marchese. La pioggia non aiuta i giocatori in campo che faticano nel costruire trame di gioco degne di questo nome. Il rinvio maldestro di Perin regala un’occasione a Palacio che però spara alto dal limite dell’area. È decisivo Cofie nel deviare in angolo la conclusione di Jonathan principescamente servito da Milito.
Il Genoa sfiora il vantaggio al 20’ ma Sturaro non riesce a capitalizzare il cross basso di Antonelli. Sbaglia ancora Cofie che mette fuori gioco Antonini aprendo un’autostrada per Palacio che sbaglia al momento del dunque. Sturaro si ritrova fra i piedi un’altra clamorosa palla gol ma la sua conclusione è troppo debole per poter impensierire Handanovic.
In alcune parti del campo il pallone rimbalza a fatica, difficile giocare a pallone. In un finale di tempo tutto rossoblù altra occasionissima per i padroni di casa con Marchese che di testa fa fare un figurone al portiere nerazzurro. Dopo un minuto di recupero tutti negli spogliatoi.
Comincia la ripresa e dopo 30 secondi Palacio va vicino al bersaglio grosso: il suo piede destro lo tradisce e la sfera conclude sul fondo la propria corsa. È solo il terreno pesante a impedire a Gilardino di tirare a botta sicura una manciata di minuti più tardi. Il Genoa prende coraggio. Il Gila litiga ancora col terreno quindi Vrsaljko che serve Fetfatzidis e Handanovic che nega al greco la gioi del gol. Di Bertolacci il destro da fuori. Al 15’ nuovo cross del greco per Gilardino con l’attaccante che non riesce a dare forza alla sfera.
Fetfatzidis è scatenato e dopo essersi liberato di Rolando spara un bolide che Handanovic smanaccia in angolo. Il numero 18 concede il bis ma questa volta la mira non lo assiste. Al 21’ si rivede l’Inter con il neoentrato Guarin a impegnare severamente Perin. Ma è il momento di Fetfatzidis che dialoga con Gilardino e si presenta ancora una volta davanti a un Handanovic in stato di grazia. Al 26’ scocca l’ora di De Ceglie, è Sturaro a fargli posto. Marchese va a fare il centrale, il nuovo entrato si piazza a sinistra.
Al 30’ Gasperini richiama Fetfatzidis in panchina e butta nella mischia Konate. Perin è miracoloso nel respingere la botta di Palacio, è sempre 0-0. L’invenzione di Cofie libera Gilardino nel cuore dell’area interista, provvidenziale il recupero di Jesus che devia in angolo. Dal corner arriva però il pallone che Antonelli spinge in rete per l’ululato del Ferraris: 1-0. Entra Calaiò per Gilardino, l’Inter adesso è tutta in avanti. La capocciata di Kuzmanovic sembra quella dell’1-1 ma il riflesso di Perin è pazzesco.
Tre i minuti di recupero. La barricata rossoblù non crolla, i 3 punti sono assolutamente meritati. Gode il popolo di Marassi e gode Gasperini, per la classifica e per lo sgambetto all’Inter. Il Grifone vola a quota 26, la Fiorentina adesso fa meno paura.