Regione. Uno sbaglio, una scelta miope che non porterà a salvare né il Tpl e neppure acqua e rifiuti, le altri grandi questioni su cui la piccola Liguria cerca di non soccombere. “Siamo già piccoli, se non siamo uniti non andiamo da nessuna parte”, ha detto oggi il presidente Claudio Burlando, dopo aver appreso le cattive notizie arrivate in tempo reale da Savona.
E’ il Ponente, in particolare le province di Savona e Imperia, a porre oggi un altro macigno sulla nascita dell’agenzia regionale dei trasporti. La paura di un “amtizzazione”, con tratte tagliate e perdite collettivizzate, veleggia a ponente, mentre nel capoluogo ligure ritorna lo spettro del “qui salta tutto”. Salta l’agenzia regionale, saltano Amt e Atp.
Senza agenzia l’accordo tra Tursi, lavoratori e azienda municipalizzata, ottenuto faticosamente nei giorni scorsi, diventa carta straccia, mentre per Atp sparisce ogni speranza di salvare il salvabile. Savona e Imperia oggi chiedono garanzie scritte. Ma se le garanzie riguardano la legge “non possiamo fare più nulla – ha spiegato Burlando nel dopo giunta – l’abbiamo approvata il 31 ottobre, con un parere positivo del Cal che rappresenta anche Comuni e Province. Se invece intendono le quote azionarie, c’era un’intesa per cui la quota piuttosto alta di Filse comportava una quota piuttosto bassa del Comune di Genova, in modo che non ci fosse una presenza preponderante e maggioritaria, ma un equilibrio tra le diverse realtà territoriali. Oltre a questo non so cosa altro fare”, ha allargato le braccia Burlando.
Costituire l’agenzia significa comprare 380 bus, fare un bando di gara, svolgerla, scegliere il vincitore, il tutto entro un anno come nei desideri di Burlando. “Eravamo già quasi al limite della possibilità, ma se, ora, invece di correre tutti, si comincia a frenare – ha sottolineato Burlando – è evidente che salta tutto”. Sarà qualcun altro a prendersi la responsabilità della vicenda, dopo le regionali del 2015.
“Il consiglio regionale ha stabilito che l’agenzia ha senso solo se aderiscono capoluoghi e province, altrimenti non sarebbe regionale”, ha aggiunto Burlando tranchant. Quanto al timore di un taglio delle tratte, nei territori delle province salite sull’Aventino, “Non lo capisco, l’offerta su cui si fa la gara è formulata dall’agenzia, ma se uno nell’agenzia non ci entra, non può partecipare alla formulazione dei bandi di gara. Mi par di capire, invece, che la voglia di gestire insieme grandi processi, al momento sia bassa. Penso che stiano sbagliano e che questa sia una posizione miope”. Così non si salva né il Tpl, né l’acqua né i rifiuti. “Siamo già piccoli, se non siamo uniti non andiamo da nessuna parte”.
“Io non posso costringere nessuno, ma è molto grave che questa presa di posizione avvenga dopo una lettera di adesione formale dei sindaci, che non ha valore giuridico, ma politico sì – conclude il Governatore – Significa che, allora, non si vuol fare l’operazione”.