Genova. Una precisazione e anche un appello a Bartolomeo Gagliano, il serial killer evaso ieri a Genova. Arrivano dal giudice del tribunale di sorveglianza Daniela Verrina, che ha firmato il permesso. “Gagliano – ha detto – è stato rilasciato su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico”.
Il primo permesso premio orario concesso “è stato firmato nell’agosto di quest’anno. Si trattava di un permesso premio orario subordinato all’accompagnamento da parte del cappellano del carcere”.
C’era stato un altro permesso invece, concesso a maggio, ed era un permesso per necessità per seguire la madre anziana. L’aggancio con il dipartimento di salute mentale – oltre al buon esito del primo permesso – con lo studio delle relazioni medico-psichiatriche, ha portato al secondo permesso in regime di detenzione domiciliare con l’accompagnamento del fratello in tutti gli spostamenti. Entrambi i permessi premio prevedevano un appuntamento prefissato al dipartimento di salute mentale di Savona.
“E’ normale, a fine pena, aiutare i detenuti a reinserirsi nella società – ha detto il presidente del tribunale di Sorveglianza Giorgio Ricci -, riavvicinarli al territorio e ai servizi che dovrebbero averlo in carico quando finisce la pena. Ed è opportuno che vi si avvicini gradualmente. Non possiamo farli stare in carcere fino all’ultimo giorno e poi buttarli per la strada”. Il caso di Gagliano “è stato uno dei più studiati in quest’ufficio – ha continuato Verrina – e alcune delle istanze del detenuto vennero rigettate per le gravi difficoltà che allora palesava”.
“Continuo – ha concluso il giudice – ad avere la speranza che questa persona capisca che si è messa in un vicolo cieco e che comprenda anche che ha un’unica opportunità: tornare indietro”.