Economia

Piaggio Aero, preoccupazione per Sestri: “Genova non può perdere 300 posti di lavoro”

Genova. Poca chiarezza e molta preoccupazione. In Piaggio Aero c’è “uno specifico genovese” e in piazza De Ferrari ci sono i lavoratori di Sestri Ponente in stato di agitazione. Non per una guerra tra poveri, ma per il regime di incertezza in cui ormai galleggia lo stabilimento genovese da oltre un anno. Da una parte il piano industriale che non arriva, dall’altra il progetto Finale ampliato con il trasferimento ad Albenga e ragioni oggettive per cui la situazione Genova si fa sempre più delicata.

“Siamo molto preoccupati per il futuro, dalle voci che raccogliamo in azienda – spiega Anton Giulio Mannoni, Cgil – la situazione di Genova sembra quella più delicata anche per ragioni oggettive”. Il cambio di produzioni da aerei a droni, il trasferimento da Finale ad Albenga “dove esiste un’aeroporto che eliminerebbe una strozzatura che da sempre la Piaggio, divisa in due, ha. Infine il progetto di Finale ampliato. “Continuano a dire che non sanno esattamente cosa succederà a Sestri Ponente, ma è chiaro c’è uno specifico genovese. Genova non può permettersi di perdere 500 posti di lavoro – sottolinea Mannoni, riferendosi anche il reparto manutenzione – il piano industriale deve prevedere due siti produttivi così come ora”.

Ad aggiungere preoccupazione, oltre al quadro occupazione allarmante con 300 persone in cassa integrazione su 520, e sul cui rinnovo i lavoratori chiedono attenzione, c’è anche il rimpallo di rinvii. Oggi è salvato il tavolo tecnico per la verifica dell’accordo di programma.”Non è pensabile che un’azienda di questo livello abbia sempre il coraggio di rimandare gli incontri soprattutto quelli con la Regione – commenta Maurizio Marchi, Rsu. Regione, che secondo i lavoratori “ha anche responsabilità perché doveva essere un regista più ferreo”. Il timore che serpeggia è che lo stabilimento di Genova sia preso di mira “per un finto piano industriale”. Perché se è vero che l’accordo di programma del 2008 tutela Sestri Ponente, “se le condizioni cambiano, non tutela più”.

“Ma il punto centrale sono questi continui rinvii – aggiunge Marchi – abbiamo bisogno di linee guida, il piano industriale, invece, non è stato presentato e noi non possiamo continuare ad andare avanti per ipotesi, prima ci incontriamo e meglio è”. Il 19 dicembre, la data di mediazione offerta al posto di quella di gennaio “non ci va assolutamente bene”. Di qui la protesta sotto l’ente di piazza De Ferrari. I lavoratori è stata poi aperta la sala al piano terra del palazzo della Regione dove hanno incontrato l’assessore Renzo Guccinelli.

Al termine Guccinelli ha concordato con i vertici aziendali una nuova data per giovedì 12 dicembre, alle 10.30. Da tavolo tecnico, Regione Liguria, enti locali e sindacati firmatari dell’accordo di programma, si attendono la conferma del mantenimento dei due siti produttivi Piaggio Aero di Finale Ligure e Sestri Ponente e la presentazione delle linee guida del piano industriale sul futuro dell’azienda.

Intanto “L’amministrazione comunale condivide la preoccupazione dei lavoratori”. “Ci aspettavamo – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Oddone – da parte di un soggetto economico che consideriamo strategico per Genova, che venissero date informazioni ufficiali sull’assetto societario, il piano industriale e, conseguentemente, il futuro dei lavoratori attualmente in cassa integrazione e di tutti i dipendenti che potrebbero vedere messe a rischio le proprie prospettive occupazionali. Chiediamo quindi di fornire, in modo attendibile, tutte le informazioni necessarie sulle prospettive di questo importantissimo sito produttivo genovese, che deve rimanere tale e non essere declassato a mero polo manutentivo”.

Lorenzo Basso ha presentato, insieme ai colleghi deputati del Pd, un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato “perché intervenga chiedendo a Piaggio Aereo anche la presentazione in tempi rapidissimi del Piano Industriale”.

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