Genova. Un punto a favore per il gioco d’azzardo: a segnarlo è il Senato della Repubblica con un emendamento presentato dal Nuovo centrodestra al decreto “Salva Roma” e approvato con i voti di 140 senatori di Partito democratico, Scelta Civica, Ncd e Gal.
Il decreto contiene misure finanziarie per gli enti locali, ma soprattutto un emendamento che riguarda i comuni o le regioni che decidano di emanare norme restrittive contro le slot. Quegli enti subiranno tagli ai trasferimenti che verranno interrotti solo quando le norme e regolamenti anti-azzardo saranno ritirati.
Genova è tra questi e, ancora prima di quantificare il danno alle casse del Comune, il sindaco Marco Doria si scaglia contro la norma: “È ignobile e inaudito che il Parlamento voglia punire i Comuni che contrastano il gioco d’azzardo e la piaga sociale della dipendenza da slot. Sono orgoglioso che la mia Amministrazione sia stata la prima, tra quelle delle grandi città, ad approvare un regolamento che contrasta l’apertura di nuove sale, ponendo limiti agli orari e vietando la pubblicità. Dall’approvazione del regolamento nessuna nuova sala ha aperto. È una battaglia di civiltà che si vorrebbe contrastare in nome di interessi di cassa”.
“La norma ricatta i comuni in modo paradossale: riceveranno più soldi dallo Stato se rinunceranno a fare il loro dovere civile e istituzionale, conniventi con il dilagare delle slot machine.
Il regolamento del Comune di Genova ha già dovuto affrontare l’opposizione delle multinazionali del gioco. Chiedo che il Parlamento annulli subito questa norma ponendo rimedio a questa brutta figura. Il Comune di Genova continuerà a contrastare la diffusione dell’azzardo sul suo territorio”.