Genoa-Atalanta: le nostre pagelle

davide biondini

Stadio Luigi Ferraris. Il Genoa butta via il successo all’ultimo respiro. Il gol di De Luca è la risposta atalantina al vantaggio di Bertolalcci. L’1-1 finale va stretto ai rossoblù capaci di dominare la gara, nonostante l’emergenza, per lunghi tratti della gara. Quanto pesano il pallone perso da Biondini e la collettiva amnesia difensiva nel finale.

Perin 6,5: nel primo tempo è chiamato a un solo intervento ma è di quelli che contano, di quelli che danno la certezza di avere fra i pali un portiere maturo. Fa lo stesso nella ripresa. Sciagurati solo un paio di rinvii che favoriscono altrettante ripartenze avversarie. Che beffa nel fianle. Avvilito.

Antonini 6,5: il migliore del pacchetto arretrato, l’Atalanta riesce raramente ad affacciarsi dalle parti di Perin. Negli ultimi venti metri non lascia un attimo di respiro a Maxi Moralez e Bonaventura. Nel finale è sfinito. Mastino.

Gamberini 6: ha il duro compito di sostituire capitan Portanova e Denis non è certo il cliente migliore da affrontare. Si arrangia con mestiere ed esperienza nei momenti più delicati del match. Nemmeno lui riesce a fermare De Luca al 95′. Beffato.

Marchese 6: sfiora il gol di testa nella prima frazione; ha il compito di limitare la verve del brevilineo Maxi Moralez e lo svolge con successo. Bene nelle diagonali e nel dialogo con i compagni della difesa. Con loro divide le colpe del pareggio bergamasco. Equilibrato.

Biondini 6: contro la sua ex squadra mette al servizio dei compagni una brillante forma atletica, sradica palloni come al suo solito e cerca anche di impostare le trame offensive rossoblù come il più navigato dei registi. Il milgiore in campo, poi quel pallone regalato a Cigarini nel finale che costa due punti. Fatale.

Matuzalem 5,5: si vede poco ma si fa sentire, dai compagni e dagli avversari. Si defila dai compiti di regia perché oggi il Genoa imposta la partita sulle corsie laterali. Luce e ombra.

Bertolacci 6: la Nord lo maledice quando, liberissimo, spara a salve dal limite dell’area. Imprecazioni che diventano applausi quando nella ripresa spedisce alle spalle di Consigli il pallone del vantaggio. Non incanta ma ha il merito di non farsi abbattere da qualche fischio che gli piove addosso. Freddo nel momento più caotico del match. Protagonista. Dal 43’st De Maio sv: il tempo di commettere un erorre, scardinare forse gli equilibri difensivi della squadra e vedere De Luca andare a bersaglio. Sfortunato.

Antonelli 6: un paio di sgroppate da cavallo di razza e un gol mancato per un soffio. Le voci di mercato non lo distraggono, cerca il dialogo con Gilardino e scambia spesso la posizione con Fetfatzidis. Spinta.

Fetfatzidis 5,5: il greco può dire la propria anche partendo dal primo minuto. I suoi dribbling e la sua velocità riescono a mettere l’avversario in difficoltà in qualsiasi momento della partita; peccato che il numero 18 si prenda lunghe pause e si compiaccia troppo delle proprie doti di funambolo. Narciso. Dal 9’st Sturaro 6: non ha la corsa di Konate, di cui poi prenderà la posizione, ma è forse tatticamente più diligente. Prospettiva.

Gilardino 6,5: non è supportato a dovere da Fetfatzidis e Konate, l’ingresso di Calaiò lo rianima. Combatte su ogni pallone ma è costretto a giocare solo spalle alla porta. Poco male, è comunque dai suoi piedi che nasce l’azione che porta al gol Bertolacci. Nel finale di partita, con quella fascia di capitano che indossa per la prima volta, regala respiro ai compagni della difesa. Leader.

Konate 6: un primo quarto d’ora da indemoniato regalando spinta e profondità alla squadra. La tecnica non è quella del fenomeno ma in quanto a corsa e impegno difficile imputargli qualcosa. Esce quando non ne ha più. Sfinito. Dal 13’st Calaiò 6: permette a Gasperini di cambiare modulo in corso d’opera. Il suo ingresso coincide con il miglior momento di Gilardino, non è un caso. Un erroraccio in fase di disimpegno anche per lui ma non quello che costa più caro Spalla.

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