Genova. “Il confine per perdere tutto è piccolo, non dobbiamo assolutamente fare atti violenti, né accettare infiltrazioni politiche. Le questure ci hanno detto di segnalare i violenti ma noi segnaleremo tutti: Letta, Alfano, Napolitano , Berlusconi, Prodi questi sono gli infiltrati più pericolosi di tutti”. Danilo Calvani, il leader del coordinamento nazionale 9 dicembre, guai a chiamarlo movimento dei Forconi perché “alla política ci pensano partiti e movimenti, e qui non sono graditi esponenti politici”, è arrivato a Genova a tenere il comizio in Largo Pertini, dove da lunedì è attivo il presidio fisso dei cittadini aderenti al coordinamento genovese.
“Non faremo nulla di illegale – ha sottolineato più volte Calvani a mò di ammonimento per la piazza – anzi voglio ringraziare a nome di tutto il popolo italiano le forze dell’ordine. Non è mai successo, ma grazie a voi, al nostro popolo, abbiamo smosso le uniche istituzioni”.
“Ogni giorno si sta scrivendo la storia non di un partito, ma del popolo italiano”, ha scandito il leader. Poi i dati: circa 2 mila presidi autorizzati, per 4 milioni e mezzo di italiani coinvolti, secondo la questura. “Questo è il popolo – ha continuato – e questa è una manifestazione dei cittadini italiani stanchi dei parassiti che ci stanno uccidendo. Non è il movimento dei forconi, ma il coordinamento nazionale 9 dicembre”. Ci sono anche loro nel coordinamento ma “il rapporto è uno a cento – ha sottolineato – abbiamo tolto tutti i simboli, perché questa protesta rappresenta tutta l’Italia”. L’obiettivo è il tutti a casa. “Se ne devono andare, hanno violentato la nostra costituzione, bisogna tornare al voto”.
Proprio oggi, nella giornata della fiducia a Enrico Letta. “Se voteranno la fiducia – ha spiegato Calvani – faranno l’ennesimo colpo di stato, noi in maniera civile e democratica, rispettando l’ordine, faremo ciò che prevede la costituzione all’art 52, delegittimeremo questa classe politica, andremo tutti a Roma, da tutta Italia”. La data è incerta, sicuramente la prossima settimana e non venerdì come si diceva nei giorni scorsi.
“So che è un sacrificio ma dobbiamo andare tutti a Roma, qualsiasi sforzo merita di essere fatto, se non togliamo il cancro, il cancro ci ucciderà. O loro o noi. cominciate a spandere il messaggio: a Roma faremo la storia”. Un ultimo appello: “Vi chiedo di non prendere iniziative, qui avete un presidio eccezionale, viva l’Italia e che Dio ci benedica”.