Liguria. Quattordici classi 2.0, più quattro comprensivi nelle quattro province, il progetto Tecnoclasse per la didattica digitale nella scuola secondaria di primo grado, dove il Comune di Mele ha messo a disposizione per i ragazzi per la prima volta i tablet. “C’è una contaminazione della digitalizzazione della scuola – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Pippo Rossetti – Ma attenzione, il problema non sono gli strumenti che diventano più potenti, ma la didattica”.
Il punto sulla scuola del futuro in Liguria, con aule 2.0 è a Sassello, dove il piccolo comune savonese ha vinto la sfida contro l’isolamento, puntando sulla tecnologia al passo con le nuove pratiche educative e formative. E’ stata inaugurata oggi, infatti, la classe 2.0 resa possibile dal progetto “Smart Future Samsung”. La Samsung ha finanziato l’aula multimediale per un investimento di circa 35 mila euro: tablet, lavagna digitale e banda larga wi-fi.
“Si può leggere sul tablet come su un libro – commenta Rossetti – ma il tema è la didattica, ovvero come migliorare il processo educativo attraverso strumenti più potenti che ci sono consentiti dalla tecnologia e, così, stimolare i ragazzi. I giovani stanno tutto il giorno con lo smartphone in mano e poi a scuola ritornano all’epoca dei loro papà o nonni”. L’auspicio è ora di aumentare le classi 2.0 sull’esempio di Sassello. “Il Miur ha sbloccato 1 milione e 200 mila euro del bando già destinato alle scuole; credo che siamo a buon punto per lanciare la scuola digitale in Liguria”, ha aggiunto l’assessore.
Non solo modernità, ma un modo per utilizzare strumenti potenti affrontando i temi della mobilità e delle comunità dell’entroterra. “Dove ci sono pluriclasse, i bambini potranno collegarsi con le classi delle loro età e lavorare a distanza”.
Non l’unica esperienza in Italia, ma una delle più importanti. “Al Gaslini abbiamo un punto nazionale dove i ragazzi con un semplice pc possono frequentare la classe di provenienza, se attrezzata. Diciamo spesso di puntare sui giovani – conclude Rossetti – ma il modo migliore è creare le condizioni che la tecnologia consente”.