Verona. Il Chievo si presentava in grande spolvero in virtù della cura COrini. La Sampdoria è andata a giocarsi la partita con testa alta e intelligenze e ha portato a casa tre punti meritati.
Da Costa 7,5 – comincia con un miracolo, non smette più di fare importanti decisive. Deluxe.
De Silvestri 7 – la sua duttilità non smette di stupire, attentissimo dietro, capace di farsi trovare puntuale al cross. Instancabile
Mustafi 5 – si prende troppe licenze in fase di possesso, metà dei pericoli arrivano da sue sbavature. Scriteriato
Gastaldello 5,5 – soffre tremendamente Thereau, ha il merito di saper far salire la squadra per mettere gli avversari in fuorigioco. Macchiavellico.
Regini 5 – ha in Sestu l’avversario più scomodo e lo soffre sempre e costantemente. Frastornato.
Palombo 6,5 – Rossi lo aveva tolto dalla naftalina per metterlo centrale difensivo, Mihalovic gli concede la sua posizione naturale e lui risponde con naturalezza. Redivivo.
Renan 6 – qualità e cattiveria, manca ancora un po’ di sacrificio o forse di polmoni. Posato. Dal 75’ Sansone – ogni volta che tocca palla capisci che ti chiedi come caspita sia possibile che uno così non trovi spazio, ma poi sul taccuino non entra mai se non perché scivola davanti al portiere allo scadere del match. Fumoso.
Krsticic 5,5 – lo ripetiamo, tra infortuni vari non è ancora il giocatore ammirato l’anno passato, ma è in crescita. Confortante.
Soriano 6,5 – polmoni, testa, gambe, piedi, deve solo velocizzare le sue giocate è può davvero ambire a grandi traguardi personali. Elegante.
Gabbiadini 6 – la media è tra tutti gli spunti, la classe che mette sul campo e poi gli sciagurati errori sotto porta. Dimezzato.
Eder 7 – momento di grazia, peccato per l’infortunio. Delizioso. Dal 52’ Bjarnason 6,5 – viene quasi da stropicciarsi gli occhi a vederlo così dinamico, sveglio e incisivo. Rifiorito.