Cronaca

Cattura Gagliano, Cepece: “Il direttore del carcere non sia vittima sacrificale”

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Genova. Dal giorno dell’evasione di Gagliano non si sono mai fermate le polemiche: perchè era in permesso? Ma come ha fatto a fuggire? Ma perchè a Marassi non sapevano?

Dopo la cattura il sospiro di sollievo non ha chiuso le polemiche, tutt’altro. Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, ha commentato la notizia dell’arresto di Bartolomeo Gagliano, il serial killer che era fuggito dal carcere di Marassi: “E’ una buona notizia l’arresto in Francia del detenuto, che non era rientrato nel carcere di Genova dopo la concessione di un permesso premio”.

“Buona perché non è successo nulla di violento e perché stempera un clima eccessivamente carico di tensione rispetto a una realtà, quella delle evasioni dai permessi, che è davvero minimale rispetto alle decine di migliaia concessi e andati a buon fine. Mi auguro che questa vicenda sensibilizzi le Autorità competenti a prevedere che ai detenuti in permesso venga applicato il braccialetto elettronico di controllo, costato peraltro decine di milioni di euro pubblici e poco utilizzato” prosegue Capece.

“Trovo singolare se Salvatore Mazzeo, direttore del carcere di Marassi, pagasse con sanzioni disciplinari e addirittura col trasferimento da Marassi talune pur improvvide dichiarazioni alla stampa. Se la memoria non mi inganna – e non credo che mi inganni – sono passati meno di tre mesi da quando la Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, in visita proprio a Genova Marassi, definì quello diretto da Mazzeo un carcere ‘illuminato’, bene organizzato e con un ottimo rapporto con il territorio…” conclude il segretario del Sappe.

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