Genova. Il ritorno di Forza Italia è “un ritorno all’esperienza positiva di allora, ma adeguata ai tempi attuali, con la necessità di mettere insieme conoscenza e novità, ma riprendendo il rapporto interrotto con la gente, le associazioni, il mondo civile, difficile da recuperare nell’era dell’antipolitica, eppure necessario”. Claudio Scajola torna in campo, e traccia le linee del nuovo partito, rinato da poche settimane, dopo la scissione con Alfano e la nascita del Nuovo CentroDestra filo governativo.
“L’esperienza di Forza Italia è stata positiva – spiega Scajola oggi nella Sala Paganini dell’Hotel Bristol – una novità nello scenario politico, per il rapporto con la gente, per chi non interessato alla politica si è avvicinato, per il linguaggio”. Un’esperienza che poi, però, modificata in Pdl “non ha dato tutti gli effetti sperati”. Si ritorna ad allora, “con entusiasmo e consapevoli degli sbagli fatti”, tentando di recuperare il terreno perduto sul territorio “con la gente”.
“Ma ci distinguiamo dai 5 stelle perché la protesta fine a se stessa non serve – sottolinea Scajola – certo è positivo il riavvicinamento alla politica delle masse, come ha cercato di fare Grillo, ma noi vogliamo usare toni e modi diversi, tentando di recuperare il terreno perso per un paese che è in grandissima difficoltà e ha davanti un percorso altrettanto difficile”. Ecco dunque la nuova Forza Italia: i club di Silvio e organismi più snelli. “Ci vuole più partecipazione, ma anche più regole e più occasioni di confronto, una selezione della classe dirigente”, detta i punti l’esponente forzista, in due parole: “più cuore e attenzione al progetto che a sé stessi”. Scajola che come Berlusconi è fuori da governo e parlamento, ma è di nuovo in prima linea e “con maggiore entusiasmo”. “Io ho collaborato a costruire Forza Italia, ho un po di nostalgia, cercheremo le positività di allora e correggeremo gli sbagli, nei ruoli che saranno più utili”.
Archiviato il coordinamento regionale del passato con gli attriti e le guerre interne. Con il ritorno di Forza Italia nasce anche un nuovo organismo, anche in Liguria, più snello e soprattutto collegiale, deputato a gestire la fase transitoria di passaggio da Pdl a Forza Italia, e con specifico riferimento al territorio. “Sarà un comitato del singolo coordinatore regionale, formato da eurodeputati, parlamentari liguri – spiega l’onorevole Biasotti – affiancato dai consiglierei regionali, dai capigruppo delle grandi città, e con qualche personaggio della società civile”. Si potrà decidere anche un referente, il parlamentare più anziano per legislature o altre persone utili per le organizzazione.
“Il coordinatore viene eletto all’interno della Liguria, con l’avvallo dell’ufficio di presidenza centrale – ricorda Biasotti – comunque il fatto che non venga più nominato da Berlusconi è un bene. Non conoscendo i problemi regionali, molte volte non si è fatto l’interesse del partito”.
Forza Italia rinasce mentre le competizioni elettorali rischiano di essere molto vicine. Non tanto le elezioni regionali del 2015, “la cosa più facile”, sottolinea il deputato, in cui “un candidato che raccoglie voti” non sarà un problema trovarlo, dato il “ruolo di prestigio” e una “coalizione già pronta, centrodestra eventualmente allargato a parte del centro, che è stato prese a sberle dalla sinistra”, e per cui “noi siamo pronti e abituati”. A sparpagliare le carte saranno forse le politiche, “a breve – annuncia Biasotti – si voterà a primavera, perché il governo Letta non reggerà l’urto economico della crisi, troppo debole nei confronti degli italiani, ma soprattutto dell’Europa”.