Cronaca

Alluvione del 4 novembre, domani si decide su Vincenzi e Scidone

marta vincenzi sala rossa alluvione

Genova. Sono passati due anni dall’alluvione che funestò la città due anni. La città è stata brava a rialzarsi in breve tempo, ma questo non ha significato dimenticare le vittime e abbassare la guardia.

Ma non solo i cittadini a ricordare quanto accaduto, anche la magistratura sta proseguendo nel suo iter. Domani davanti al gup Carla Pastorini ci sarà l’udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio dell’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi e di altre cinque persone.

Le accuse, come si ricorderà, sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, calunnia e falso.

La richiesta di giudizio riguarda anche l’ex assessore alla Protezione civile Francesco Scidone, i dirigenti comunali Gianfranco Delponte, Pierpaolo Cha e Sandro Gambelli.

Il referente delle organizzazioni di protezione civile Roberto Gabutti e’ invece accusato solo di falso. L’inchiesta e’ stata condotta dai pm Vincenzo Scolastico e Luca Scorza Azzara’. Secondo l’accusa la macchina operativa della protezione civile non venne messa in moto: non furono chiuse le strade adiacenti a via Fereggiano dove morirono le vittime, non furono chiuse le scuole ne’ fu ordinato ai presidi di non fare uscire gli alunni e non fu bloccata la circolazione stradale.

All’indomani della tragica alluvione fu aperto un fascicolo contro ignoti ma grazie alle testimonianze dei cittadini e alle loro foto e video gli investigatori si accorsero che la verita’ riportata sui verbali presentati dagli uffici comunali era diversa da quanto veramente accaduto. Nell’avviso di conclusione indagini del luglio scorso gli inquirenti scrissero: “Gli uffici comunali di protezione civile avevano ricevuto notizie allarmanti gia’ alle 11 del mattino mentre il rio Fereggiano esondo’ intorno all’una. In quelle due ore c’era la possibilita’ di evitare la tragedia con alcuni accorgimenti che non vennero messi in atto”. Per i pm i vertici della macchina comunale “non solo non fecero quello che andava fatto” ma “falsificarono il verbale alterando l’orario dell’esondazione”.

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