Viaggi della speranza per 99 bambini di tutto il mondo. Da Malta a Milano: due riconoscimenti per la onlus genovese Flying Angels

Flying Angels Foundation

Genova. Ancora uno per fare cifra tonda. Sono ormai 99 i bambini aiutati in 23 diverse nazioni, per un totale di 198.016 miglia di volo per raggiungere gli ospedali. Numeri importanti, numeri di solidarietà per Flying Angels Foundation, la onlus nata a Genova il 16 gennaio 2012 grazie ad una serie di imprenditori liguri.

Un solo obiettivo: rendere possibili i tanti viaggi della speranza di bambini e malati, da tutto il mon­do ai centri medici specializzati. La Fondazione si occupa infatti dell’acquisto dei biglietti aerei e il disbrigo delle pratiche per l’espatrio dei pazienti. “Le onlus sparse per il mondo e che operano per garantire accoglienza e aiuti in campo sanitario – spiega Marzio Villari, segretario generale della fondazione – ci segnalano i casi medici, mentre un comitato scientifico, di cui fanno parte medici di diversi ospedali, stabilisce se il viaggio all’estero, non necessariamente in Italia, è indispensabile per salvare la vita del bambino”.

Un impegno assiduo ed importantissimo che non è passato inosservato: lo scorso 23 novembre nella sede Magistrale dei Cavalieri di Malta è stato conferito il premio internazionale per
opere umanitarie “per aver fatto riprendere il volo verso la vita a tanti bambini sofferenti, mettendo loro le ali con costante prodigo ed amorevole impegno”.

Il bis tre giorni dopo a Milano, il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni ha consegnato il premio a Flying Angels Foundation Onlus “per aver promosso la nascita e lo sviluppo di Flying Angels Foundation: la Onlus che aiuta le altre Onlus, attraverso un progetto unico al mondo che si configura come Tour Operator della vita, dedicato esclusivamente alla salvaguardia del diritto alla salute dell’infanzia. La mission della Fondazione è il concreto esempio della capacità di operare nel campo della solidarietà con uno sguardo mondiale senza trascurare i territori locali”.

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