Pontedecimo. A un anno di distanza dalla manifestazione che sfilò tra Bolzaneto e Certosa, la Valpolcevera scende di nuovo in piazza contro il Terzo Valico. “Un’opera inutile e dannosa – esordisce Davide Ghiglione del Comitato No Tav Terzo Valico – inutile perché i dati indicano che i flussi del trasporto di merci sono in calo e le linee non sono assolutamente sature. Inoltre denunciamo il fatto che oltre 6 miliardi di euro vengano spesi per quest’opera, quando vengono tagliati settori fondamentali, come la sanità e l’istruzione”.
In tanti sono scesi in piazza questo pomeriggio, più di mille tra attivisti no tav e abitanti, che per l’ennesima volta dicono “no” alla realizzazione del Terzo Valico dei Giovi. “Non sono stati neppure finanziati tutti i lotti, ma solo i primi due per 1,1 miliardi di euro, quindi non esiste neanche la certezza che l’opera possa essere complicata – conclude Ghiglione – E’ come iniziare a costruire una casa partendo dal tetto, senza sapere se ci sarà la possibilità di completare le fondamenta”.
In corteo anche il capogruppo comunale del Movimento 5 Stelle, Paolo Putti, che ha commentato anche la notizia dell’ok alla Via della Gronda. “Un ok preannunciato, politico e non tecnico. Siamo qua oggi per manifestare contro il Terzo Valico perché si tratta dello stesso problema – dichiara – chi comanda sono i grandi costruttori e le parti politiche a loro vicine, mentre non si pensa alle priorità per i cittadini, che hanno bisogno di altro”.
Per Putti si tratta di opere pericolose, che non portano lavoro, ma solo spreco di denaro. “Denaro che non ci sarà per la scuola, la sanità, il trasporto e le case, cioè per le cose che contano davvero e che portano moltissimi posti di lavoro”, concludono.
E in molti la pensano come lui, tutti quelli che oggi hanno dato vita a un corteo pacifico e colorato, con palloncini e bandiere No Tav e striscioni in cui è espresso chiaramente il pensiero della valle: “L’amianto c’è e uccide”, “Terra e salute non si vendono”.
In piazza anche la Federazione della sinistra, con il capogruppo a Tursi Antonio Bruno, e il forum Beni Comuni, che ha portato in piazza uno striscione contro le privatizzazioni delle società partecipate da parte del Comune di Genova.