Stadio Luigi Ferraris. Freddo glaciale, raffiche di vento siberiano e terreno di gioco in condizione pietose. La cornice non è degna del match in programma al Ferraris, Genoa contro Torino: i rossoblù per blindare il settimo posto, i granata per frenare la corsa degli avversari e raggiungerli in classifica. Mister Gasperini, orfano dello squalificato Manfredini, schiera la squadra con il consueto 3-4-3. Perin in porta, Antonini, Portanova e Marchese in difesa, Vrsaljko, Biondini, Matuzalem e Antonelli sulla mediana, Kucka, Gilardino e Centurion in avanti. Ventura risponde con un undici titolare che punta forte sulla creatività di Cerci e la verve realizzativa dell’ex Immobile.
È Peruzzo di Schio a dirigere l’incontro. Nella Nord lo striscione “Il nostro silenzio è per voi che siete di noi”, dedicato ai quattro tifosi condannati per quanto accaduto sugli spalti nel corso della partita del 2011 fra Genoa e Siena. E saranno dieci minuti senza tifo, si giocherà in un clima surreale.
Batte il Torino che attacca verso la gradinata Nord. Gli ospiti, dopo nemmeno un minuto, sfiorano il vantaggio. El Kaddouri penetra nel cuore dell’area rossoblù e tira: il pallone sbatte sul palo e rotola fra le braccia di Perin. Il portiere ci mette del suo per neutralizzare la conclusione di Immobile ottimamente servito da Farnerud. La replica genoana nel tiro fuori misura di Kucka.
Al terzo affondo il Torino passa. Angolo per i granata con la sfera che raggiunge Farnerud, botta dalla distanza e deviazione decisiva di El Kaddouri che spiazza Perin e manda in orbita i granata. Il Genoa subisce la botta, è ancora a Immobile rendersi pericoloso. Bella poi l’invenzione di Vrsaljko per Centurion ma l’argentino colpisce male e sciupa un’ottima occasione. Ma quando spinge il Torino fa paura. Il lancio di Bovo è per Cerci, Perin ci mette una pezza. Il numero uno, con i compagni in bambola, devia in angolo la successiva botta dalla distanza di Bovo.
Al 25’ il Genoa va vicino al pareggio. La punizione di Matuzalem, deviata dalla barriera, sfiora il palo. Dall’altra parte è ancora Immobile a sfidare senza fortuna Perin. Buona solo per chiudere l’azione la soluzione dalla grandissima distanza di Antonini. A salve il destro di Pasquale. Il primo tempo finisce qui: tanto Torino, pochissimo Genoa.
Mister Gasperini opta per un cambio. Centurion resta negli spogliatoi, è Fetfatzidis a prenderne il posto. Ma è ancora il Torino ad andare a caccia del gol con una punizione di Cerci sventata in angolo dal solito Perin. Al 5’ ci pensa Vrsaljko a ricordare che il Genoa non si è arreso: il suo destro dai 25 metri si stampa sul palo. Tocca quindi a Portanova, su azione nata da un corner a favore del Grifone, ma la sorte non lo premia. Sul capovolgimento di fronte Immobile si beve tutti, san Perin è miracoloso. Break di Matuzalem a centrocampo ma lo stesso brasiliano manda tutto all’aria vanificando l’azione con un passaggio sciagurato. Nemmeno Antonelli è preciso, il risultato non cambia. Merito anche di Perin che smanaccia via l’ennesimo calcio piazzato di Cerci.
Cambia eccome al 24’. Numero di Fetfatzidis che dribbla tre difensori e inventa per Biondini che a tu per tu con Gomis (che ha preso il posto dell’infortunato Padelli) non sbaglia scaldando cuore e anima dei tanti tifosi appollaiati nel gelo degli spalti. Nemmeno il tempo di gioire che il Torino si rigetta in avanti. Perin respinge da fenomeno i tentativi di Cerci e Immobile, pazzesco. Il Gila cerca il guizzo da tre punti ma la difesa granata fa muro.
Ed è proprio il numero 11, al 39’ della ripresa, a lasciare il posto a Calaiò. Adesso è il Genoa a cercare di far sua l’intera posta. Fuori Antonelli, entra Gamberini. Cinque minuti di recupero. Non bastano per dare un esito diverso alla partita nonostante un Cerci scatenato. Al triplice fischio mastica amaro il Torino che meritava qualcosina in più degli avversari. Un buon punto per il Genoa che riesce a muovere la classifica nonostante una prestazione mediocre. Adesso il Cagliari.