Genova. “Il Comune di Genova deve scegliere le modalità di svolgimento del Consiglio comunale, noi dobbiamo garantire il suo svolgimento e lo faremo”. Così il prefetto di Genova, Giovanni Balsamo, sull’imminente riunione dell’assemblea.
“Il Comune può scegliere tra le porte chiuse, e quanto accaduto due giorni fa da’ forte motivazione a questa scelta, oppure con un pubblico esiguo che non possa interferire con i lavori. La diretta televisiva garantisce la trasparenza della seduta. Oggi dobbiamo preservare la democrazia”.
Riguardo allo sciopero selvaggio “abbiamo inviato oggi le prime notifiche ai lavoratori, applicheremo tutte le sanzioni previste per l’interruzione del pubblico servizio. Bisogna essere consapevoli che questi comportamenti hanno delle conseguenze. Le sanzioni variano da 500 a mille euro”, ha detto poi il prefetto Balsamo.
“Stiamo anche verificando se ci sono sottospecie di reato – ha aggiunto il prefetto di Genova – riguardo a eventi come l’interruzione del Consiglio comunale e l’interruzione della circolazione stradale”.
Per Giovanni Balsamo, “fare uno sciopero a oltranza è da irresponsabili. La tollerabilità di una protesta scende man mano che passa il tempo e il disagio per i cittadini cresce. In questo caso la tollerabilità è scesa a picco. Noi ci abbiamo messo tutta la buona volontà, abbiamo fatto tante riunioni per trovare delle soluzioni ma non sono servite” ha spiegato ancora il rappresentante del Governo.
“Ieri il sindaco di Genova ha sgomberato il campo dalla pregiudiziale della privatizzazione per cui non ha più senso proseguire con questa iniziativa di protesta – ha detto ancora il prefetto di Genova -. I manifestanti devono accettare le regole del gioco che stabiliscono ruoli e competenze. Il dissenso è consentito ma non può in alcun caso diventare costrizione verso chi deve prendere decisioni. Oggi il Consiglio comunale deve essere libero di riunirsi e di decidere, senza interferenze”.
Secondo il prefetto, “non è possibile immaginare un intervento esterno (l’esercito ndr) per fare funzionare anche parzialmente il trasporto pubblico. Si tratta di un servizio complesso che implica questioni relative alla sicurezza dei cittadini. L’unica soluzione a questa situazione può arrivare dal senso di responsabilità di chi ha avviato la protesta”.