Carasco. La Procura di Genova ha disposto il dissequestro dell’area dove, nell’ottobre scorso, è avvenuto il crollo del ponte di Carasco, nel levante ligure, costato la vita a due persone precipitate con la loro auto. La settimana scorsa il pm Alberto Landolfi e il procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico hanno nominato il professore Alfonso Bellini e gli ingegneri Marco Tubino e Mauro Tirelli per compiere una perizia e stabilire le cause del crollo.
I periti che hanno compiuto un sopralluogo hanno preso 120 giorni di tempo per stilare la relazione al fine di stabilire se il disastro sia ascrivibile a condotta colposa di terzi e valutare l’evento piovoso e la sua portata e se questo possa avere avuto un ruolo nel crollo.
Infine avranno anche il compito di di individuare attività e opere che avrebbero potuto evitare l’evento dannoso. L’ipotesi di reato, al momento contro ignoti, è di duplice omicidio colposo e disastro colposo.
Intanto, se le condizioni meteo non lo impediranno, giovedì 13 novembre inizieranno i lavori di demolizione del ponte crollato. La Provincia di Genova ha convocato per domani mattina la le ditte per la demolizione: mercoledì si apriranno le buste e verranno affidati gli incarichi.
In attesa che venga presentato il progetto definitivo del nuovo ponte – si va verso una struttura in acciaio a campata unica senza pile nel torrente – il primo intervento da fare sarà quello di creare le piste nell’alveo per i mezzi meccanici. Se la tabella dei lavori verrà rispettata, la Fontanabuona sarà collegata con un nuovo ponte nel febbraio 2014.