Genova. Grande successo ieri sera al Teatro La Claque in Agorà, a Genova, per il PechaKucha Night. Un format, una serata, una chiacchierata ma, soprattutto, è un palcoscenico per presentare progetti e scoprire talenti del territorio. E così è stato anche ieri sera .
“Sono due anni che abbiamo portato a Genova il PechaKucha – ha ricordato Margherita Del Grosso, Associazione Linkinart che organizza l’evento nel capoluogo – ma l’evento avviene in tutto il mondo, e in tutte le città i talenti verranno messi in rete per creare visibilità nazionale e internazionale”.
Ma cos’è il PechaKucha? PechaKucha in giapponese significa chiacchiera ed è un format ideato da uno studio di architettura di Tokyo (Klein Dytham architecture) per organizzare conferenze dinamiche e divertenti.
Il formar di presentazione è rapido: 20 immagini per 20 sec per un totale di 6 minuti e 40. “Sembra un po’ rigido – ha aggiunto l’organizzatrice – ma è dinamico e permette di avere più presentatori, solo a Genova ieri sera erano 14, e di parlare di start up, di giovani, di nuove realtà che stanno prendendo campo nel genovese”.
I partecipanti sono stati selezionati dallo staff PechaKucha Genova, attraverso un bando di concorso comunicato attraverso i principali canali di comunicazione multimediale.
I progetti selezionati, esposti ieri sera durante l’evento PechaKucha Night avranno la possibilità di entrare nel network mondiale PechaKucha.
“E’ una serata legata alla creatività una delle grandi risorse per il futuro dei giovani e per quello della nostra società – ha ricordato Gianluigi Granero, presidente Legacoop Liguria – a Genova ci sono più idee di quello che siamo soliti immaginare ed è giusto dar loro spazi e opportunità, per fare in modo che i giovani siano davvero protagonisti del loro futuro”.
“Inoltre è un modo per incontrare, come possibile opportunità, il modello cooperativo, paritario e dunque adatto alla creatività e all’innovazione, non tanto per attrarre nuovi soci ma energia, di cui i giovani sono ricchi. Una platea come questa dimostra che a Genoa ce n’è, e tanta”, ha concluso Granero.