Genova. “Grandi opere? Forse è il Partito Democratico che a volte deve cambiare linea, perché tante grandi opere sono state oggetto di ritardi straordinari e di investimenti eccessivi, non sempre consoni allo stato delle cose. Ci va una riflessione anche su come modulare gli investimenti”. Lo ha detto Pippo Civati, candidato alla segreteria del Partito Democratico, a margine di un appuntamento elettorale a Genova. “Anche su Gronda e Terzo valico – ha aggiunto – si può discuterne laicamente nel Pd”.
E poi non poteva mancare una panoramica sul Pd e sull’appuntamento dell’8 dicembre, quando Civati, Renzi, Cuperlo e Pittella si sfideranno per guidare il partito. “Se vinco io non ci saranno più le correnti nel partito Democratico né i 101, e forse si riscrive pure Prodi, se insistiamo un po’…”, ha detto Civati.
“La mia anima a sinistra è quella di sempre – ha aggiunto – e sono gli altri che si sono spostati a destra. Le larghe intese anche oggi mostrano che non c’è accordo su nulla, però si aspettano le mosse di Alfano. Io non aspetterei le mosse di Alfano e farei le mie mosse. Penso che il centrosinistra, con Sel protagonista e recuperando i delusi che hanno scelto Grillo, possa vincere le elezioni. Ora mancano convinzione e passione – ha concluso -: ‘aspettiamo’ Alfano, Formigoni è un interlocutore, abbiamo ritrovato pure Casini che era scomparso. Noi dobbiamo fare un altro tipo di lavoro, soprattutto con gli elettori. Il Pd non si fa mai sentire, si parla poco di cose e solo di persone” .