Genova. Agg.h.9.30. La Sala Chiamata del Porto è gremita per l’assemblea dei lavoratori di Amt. “Noi diamo voce a tutti quelli non l’hanno – dicono – Gli eversivi sono loro, che hanno il potere in mano. Dobbiamo dire basta”. Nella sala di fianco sono in riunione anche i lavoratori di Amiu.
Quarto giorno consecutivo di sciopero “selvaggio” del trasporto pubblico. Anche oggi niente autobus e traffico in tilt per la Superba, che è scenario della protesta dei lavoratori delle società partecipate del Comune contro l’ipotesi di privatizzazione.
Quasi cinque ore di trattative ieri non sono bastate per raggiungere un accordo, anche solo temporaneo, sulla vertenza che assume ogni giorno toni più aspri. Chiusi al terzo piano di Palazzo Tursi, sede dell’amministrazione comunale, si sono ritrovati di fronte il sindaco Marco Doria e una dozzina di rappresentanti sindacali. Fuori più di mille manifestanti che hanno “assediato” l’edificio per tutto il pomeriggio. Le parti hanno cercato invano di trovare un modo per superare l’impasse.
Alle 18.30 Andrea Gatto, sindacalista del Faisa/Cisal, ha preso in mano il megafono e ha tuonato: “Il Comune ha ribadito che non intende rispettare gli accordi sottoscritti. Ci chiedono ulteriori sacrifici che non siamo disposti a sopportare. Queste condizioni sono inaccettabili. La protesta continua e gli autobus non escono dai depositi”. Applausi dalla piazza.
Pochi minuti dopo è Doria a prendere la parola in Consiglio comunale per spiegare la rottura della trattativa: “Per interrompere l’agitazione la richiesta dei sindacati è stata la sospensione della delibera, ma una trattativa non può andare avanti se non si ferma uno sciopero illegittimo.
Intanto, il consiglio comunale di Genova ha approvato con 21 voti favorevoli e 5 contrari la delibera sulle prospettive future di alcune società partecipate dal Comune come Amt (trasporti), Aster (manutenzioni), Amiu (rifiuti). Voto favorevole da Pd, Lista Doria e da un consigliere Sel, contrario da un consigliere Pdl, uno della Lista Musso, uno del Gruppo Misto, dal capogruppo della FdS, Antonio Bruno, e dal capogruppo di, Sel Gian Piero Pastorino. Usciti dall’aula, in polemica con il consiglio comunale a ‘porte chiuse’, i consiglieri M5S, Udc, Lega Nord e tre consiglieri Pdl su quattro.
La delibera ipotizza l’ingresso di soci privati in alcune aziende comunali, la vendita o delle ristrutturazioni per raggiungere l’equilibrio dei conti. Propone di ”considerare l’opportunità di acquisire la partecipazione, non maggioritaria, di un partner al capitale sociale di Amiu Spa (rifiuti)” e di dare mandato al ”management di Aster Spa (manutenzioni) affinché proceda entro dicembre 2013 alla redazione di un piano industriale che oltre alla riorganizzazione degli aspetti produttivi valuti tutte le potenzialità per sviluppare una maggiore efficienza aziendale”. Infine prevede ”di chiedere al management di Amt Spa (trasporti) un piano finanziario aggiornato che contenga indicazioni sulle proiezioni dei conti della società nel 2014 definendo gli atti necessari per ottimizzare l’uso delle risorse disponibili recuperando margini di efficienza”.
Dopo la lunga giornata di ieri, ecco iniziarne un’altra di protesta, che vedrà i lavoratori Amt riunirsi in mattinata per decidere cosa fare. Tante le manifestazioni di solidarietà da parte dei genovesi (11.000 adesioni alla pagina dedicata su facebook), compresa quella dei “cugini” tassisti, ma anche vicinanza da cittadini e colleghi di altre parti d’Italia.
Intanto per ciascun lavoratore i costi della precettazione “lievitano” ed hanno raggiunto i 1.500 euro.