Genova. “Giovedì scorso a Roma durante una manifestazione sulle criticità che affliggono chi ha problemi alloggiativi e in generale sulla casa, le Forze dell’ordine sono state utilizzate come diretta valvola di sfogo per scaricare tensioni sociali dovute alla mancanza di equilibri politici in grado di dar voce a proteste che dovrebbero essere pacifiche e mai violente. Per garantire la democraticità delle piazze bisogna superare un modello di ordine pubblico che prevede l’immediata contrapposizione fisica tra operatori delle Forze dell’ordine e manifestanti e per farlo basterebbe valutare come il fenomeno è stato affrontato in molti paesi europei”.
Così il Silp CgilL, sempre più preoccupato “per i segnali muscolari che il vertice della questura sta lanciando da qualche tempo sul territorio: lo schieramento sempre più intenso di divise antisommossa (vedasi recente servizio per il processo Adinolfi) e sempre meno investimenti per l’attività investigativa, rischiano di esacerbare rapporti ed equilibri sociali che faticosamente a Genova sono stati ricuciti dopo quel drammatico 2001”.
“Andremo incontro ad un autunno caldissimo – sottolinea Roberto Traverso, segretario Silp – A causa degli effetti di una crisi che continua a colpire il tessuto sociale genovese e riteniamo fondamentale che le tensioni sociali non debbano ricadere su i lavoratori del Comparto Sicurezza.
Ci rivolgeremo anche al Prefetto per evidenziare, dati alla mano, l’eccessivo ricorso allo strumento dei servizi di polizia per motivi di ordine pubblico sul territorio genovese (tecnicamente disposti dal Questore) per dare una risposta al fenomeno dell’insicurezza percepita in una città che ha bisogno di maggior prevenzione e non di divise antisommossa e sprechi ingiustificati per garantire la sicurezza (privatistica) intorno ad uno stadio inadeguato”.