Genova. Il prefetto di Genova aveva chiesto ai sindacati 48 ore di tregua. Proposta respinta al mittente dall’assemblea dei lavoratori che invece ha deciso di arrivare alla protesta più eclatante: blocco totale delle rimesse dei bus, a partire dalle 4 di questa mattina, sciopero selvaggio senza il rispetto delle fasce orarie di garanzia e una marcia dei lavoratori verso palazzo Tursi, sede del comune di Genova.
Sono queste le decisioni prese ieri sera dai lavoratori Amt per dire no alla delibera che tra poche ore arriverà in Consiglio Comunale a Genova e che prospetta una parziale privatizzazione delle aziende partecipate del Comune, tra cui anche l’azienda di trasporto pubblico. All’assemblea hanno aderito, secondo fonti sindacali, almeno 700 lavoratori. Sono già quindi migliaia i genovesi che ormai da ore aspettano l’arrivo di un mezzo di trasporto alle fermate.
Intanto, l’ipotesi di un parziale ingresso di soci privati in alcune società del Comune resta nella delibera sulle aziende partecipate. Per quanto riguarda Amt resta una modifica contenuta in un maxiemendamento dove si chiede un “piano finanziario aggiornato” all’azienda e si prospettano “atti in coerenza con le prospettive del trasporto pubblico locale a seguito della nuova legge regionale”.
Tursi sembra quindi intenzionato a proseguire sulla strada annunciata, pur non mancando, però, alcuni segnali di apertura verso i sindacati. La Giunta comunale, con l’accordo delle forze politiche di maggioranza, proporrà quindi al Consiglio un emendamento articolato con il quale intende raccogliere indicazioni e proposte emerse. Il confronto con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria dovrà proseguire in particolare su Amt con l’obiettivo di evitarne il fallimento e garantirne la continuità aziendale.