Liguria, pesca sportiva in calo nei laghi e nei torrenti: la Regione prepara nuova legge e abolisce la licenza

canna da pesca

Liguria. La pesca sportiva nei torrenti e nei laghi dell’entroterra è “un importante volano per lo sviluppo sostenibile del turismo e delle sue eccellenze ambientali, paesaggistiche, agroalimentari con i prodotti di qualità del territorio e va incentivata e sostenuta con nuove forme di ecoturismo e non solo, dobbiamo recuperare terreno”, ha affermato l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Renata Briano in chiusura di “Mondopesca 2013”, il salone della pesca professionale a CarraraFiere che si è chiuso in serata e dove la Regione Liguria era presente con uno stand insieme con Federcoopesca-Confcooperative.

Per sostenere lo sviluppo ecosostenibile, migliorare la gestione della pesca sportiva nelle acque interne liguri , semplificare le procedure e incrementare le risorse (con vicolo di destinazione) alle Province e alle associazioni pescasportive, la Regione Liguria si appresta a varare una nuova normativa e a modificare la legge n.21 del 2004 attualmente in vigore.

Negli ultimi dieci anni l’attività di pesca sportiva nelle acque interne liguri ha segnato un sensibile calo. Nel 2000 i pescasportivi in Liguria erano circa 10 mila, scesi nel 2012 a poco meno di seimila, con pesanti contraccolpi per l’economia locale, a cominciare dagli agriturismi, le locande, le trattorie e gli altri esercizi commerciali.

Fra le novità del disegno di legge che potrebbe essere discusso dalla giunta regionale entro la fine dell’anno, nuovi criteri per la redazione delle carte ittiche e delle modalità di immissione, la classificazione delle acque pubbliche e l’abolizione della licenza di pesca che sarà sostituita dal solo versamento delle tasse di concessione.

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