Economia

Legge stabilità, Confagricoltura Liguria: “Fortemente preoccupati per la tassazione”

orto, verdura

Genova. “La legge di stabilità, attualmente in discussione in sede parlamentare, introduce significative novità sulla tassazione che potrebbero incidere, se non viene calcolata la specificità del settore, in modo notevole sulle imprese agricole”. Lo denuncia Andrea Mansuino, presidente di Confagricoltura Liguria che sta avviando in questi giorni una forte campagna di sensibilizzazione di tutti i sindaci liguri per avviare un confronto costruttivo e per sottolineare la preoccupazione degli imprenditori agricoli, in un momento di grave difficoltà economica: dai Comuni dipendono infatti le aliquote Imu, la tassazione per la copertura dei costi per il servizio di gestione dei rifiuti (Tari) e per la copertura di quelli dei servizi indivisibili (Tasi).

“Ricordiamo – prosegue il presidente di Confagricoltura Liguria – che per la Trise (somma di Tari e Tasi) viene riconosciuto ai Comuni il potere di disciplinare l’applicazione dei nuovi tributi”. “La nostra forte preoccupazione – continua Mansuino – è che non sia adeguatamente considerata la peculiarità del settore agricolo, in cui la componente immobiliare (terreni e fabbricati agricoli) incide fortemente nel processo produttivo delle imprese”.

“In particolare – sottolinea Confagricoltura Liguria – per la materia dei rifiuti, non pare ragionevole assimilare i rifiuti prodotti dall’attività agricola ed agrituristica a quelli urbani ed occorre individuare la quantità di rifiuti effettivamente conferite per lo smaltimento per alcune categorie agricole. Per
la Tasi vanno differenziati i servizi, come nel caso dell’ illuminazione, della manutenzione delle strade, in relazione alla loro piena fruibilità da parte degli agricoltori”.

“In particolar modo – precisa sul tema la presidente di Confagricoltura Imperia, Sandra Santamaria – è la provincia di Imperia quella che rischia maggiormente una ‘batosta’ dall’ applicazione dell’Imu. Va ricordato – prosegue Santamaria – che il nostro territorio è quello con i più alti valori degli estimi catastali d’Italia, il che ha provocato, per le aziende florovivaistiche medie della provincia, aumenti di 500 volte rispetto a quello che le stesse realtà ‘versavano’ per la vecchia Ici”.

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